Proposte legislative, iniziative politiche, presenza costante alle manifestazioni di sostegno: l’amicizia concreta, leale e determinata dimostrata negli anni da Lucio Malan riceve, il 10 Maggio 2011, il riconoscimento della Knesset con il Premio per la Leadership nella difesa del Popolo e dello Stato di Israele.
Lettera al Magnifico Rettore dell’Università di Torino
Lettera aperta pubblicata il 19 febbraio 2018 e firmata da 74 personalità del mondo accademico, culturale e politico
Egr. Prof. Ajani, Magnifico Rettore dell’Università di Torino,
quanto sta accadendo da tempo, in alcune aule e in uno specifico Dipartimento dell’Università di Torino di cui Lei è Rettore, non può più essere sottaciuto.
Il 18 gennaio del 2017, nel Campus Einaudi dell’Università, ha avuto luogo il seminario autogestito “Ricordare Auschwitz per ricordare la Palestina”, corredato da dispense universitarie dal titolo infamante: “Collusioni tra sionismo e nazifascismo prima e durante la Shoah”. Nonostante Lei avesse espresso parere contrario al suo svolgimento, i promotori, facenti capo al Centro Sociale C1 ubicato all’interno del campus e coadiuvato da un membro del Movimento BDS, trovavano tranquillamente posto nell’Aula A4. Nel corso dell’evento, Israele veniva presentato come un Paese razzista, suprematista e genocidario – in linea con la vulgata demonizzante che lo vuole uno Stato ontologicamente criminale.
È altresì grave che, nel suo stesso ateneo, sia stato possibile ascoltare anche interventi più “qualificati”, come quello del 16 gennaio u.s. promosso dal Dipartimento Culture, Politica e Società in cui – alla presenza delle relatrici Eliana Ochse e Simona Taliani – Salim Vally, dell’Università di Johannesburg e attivista BDS, ha potuto dipingere Israele, in linea con la narrativa diffamante della organizzazione in cui milita, come un Paese dove si praticherebbe l’apartheid e in cui i bambini palestinesi verrebbero arrestati di notte nelle loro abitazioni con una media di 500-700 all’anno. Già il 26 gennaio del 2017, lo stesso dipartimento ha invitato per un seminario su “Israele e i palestinesi nell’era Trump” la giornalista israeliana di “Haaretz”, Amira Haas, nota a livello internazionale per le sue posizioni visceralmente filopalestinesi.
Quest’anno, a ridosso della Giornata della Memoria, si è replicato il 24 gennaio, sempre al Campus Einaudi, con un altro seminario autogestito tenutosi nell’Aula A3, durante il quale il medesimo gruppo di studenti, dichiaratisi tutti attivisti del BDS, ha voluto sottolineare il presunto sfruttamento della Shoah da parte di Israele – tesi sostenute allo stesso modo tanto da ideologie radicali di destra e di sinistra quanto da gruppi jihadisti e nazifascisti.
Lei è stato nuovamente informato previamente, e anche questa volta, come la volta precedente, ha dichiarato che si sarebbe impegnato a vegliare sull’evento nonché a riferire alle autorità competenti se si fosse ripetuto, come riportato nel comunicato del Consiglio della Comunità Ebraica di Torino del 23/01/2018.
Il mercoledì successivo, in una altra aula dell’università, si svolgeva la proiezione di un lungometraggio sulla rivolta del Ghetto di Varsavia del 1943, a cui avrebbe dovuto fare seguito un ulteriore dibattito sulle modalità con cui questa vicenda storica sarebbe stata “sfruttata” da Israele. Dibattito che non c’è stato unicamente per mancanza di tempo.
Tutto ciò descrive una situazione di pregiudiziale avversione nei confronti dello Stato di Israele, di cui il Dipartimento Culture, Politica e Società si fa portavoce, promuovendo specifici incontri clamorosamente di parte mentre altri, estemporanei, hanno luogo senza che Lei, malgrado le assicurazioni date, abbia preso alcuna iniziativa per impedirne lo svolgimento.
Chiediamo dunque che questa situazione di grave diffamazione venga corretta quanto prima, creando le condizioni affinché nelle aule non siano permessi “seminari” svolti da collettivi di estrema sinistra, aventi come scopo la criminalizzazione dello Stato ebraico e, in seconda istanza, dando l’opportunità al pubblico interessato di ascoltare voci diverse da quelle che si sono ascoltate, senza alcun contraddittorio, presso il Dipartimento Culture, Politica e Società dell’Università di cui Lei è Rettore.
La vergognosa astensione dell’Italia in sede UNESCO
22/10/2016. MALAN (FI): DA GENTILONI UNA DIFESA GROTTESCA
21/10/2016. MALAN (FI): DOPO LA VERGOGNA DEL VOTO, LE BUGIE DI RENZI
18/10/2016. Astensione dell’Italia sulla mozione UNESCO: un voto osceno e vergognoso che rinnova l’onta delle leggi razziali del 1938 – Un atto di disprezzo della verità, della cultura e persino del Parlamento, che attribuisce radici dell’Ebraismo e del Cristianesimo a un Islam nato secoli dopo (Intervento in Aula)
18/10/2016. MALAN (FI): ITALIA VOTI CONTRO L’ODIO ANTI-ISRAELE
16/10/2016. MALAN (FI): BENE MATTARELLA, MALE VOTO ALL’UNESCO
14/10/2016. MALAN (FI): GOVERNO RENZI IGNAVO ALL’UNESCO
Disegno di legge in materia di contrasto e repressione dei crimini di genocidio, crimini contro l’umanità e crimini di guerra
– come definiti dagli articoli 6, 7 e 8 dello Statuto della Corte penale internazionale – presentato il 16 Ottobre 2012 in occasione del 69° anniversario della retata nazista nel ghetto di Roma e della deportazione degli ebrei romani.
11 febbraio 2015. Intervento nell’Aula del Senato: “Il provvedimento al nostro esame è garantista, perché interviene a proposito del negazionismo della Shoah e di altri crimini di guerra solo come aggravante al reato dell’incitamento all’odio e alla violenza per motivi razziali, etnici e religiosi come già previsto dalla cosiddetta legge Mancino. Pertanto, nessuno potrà essere condannato domani che non sia già condannabile oggi, perché già oggi è punito il reato di incitamento all’odio: se non c’è incitamento all’odio, anche la negazione più grossolana della Shoah o della sua natura genocida non potrà essere punita”.
«È un dovere ringraziare i senatori Silvana Amati e Lucio Malan che, insieme al Presidente Nitto Palma, si sono adoperati nella Commissione Giustizia del Senato per portare in Aula una norma in grado di essere accolta dalla maggioranza dell’Assemblea, anche grazie all’attenta relazione della senatrice Rosaria Capacchione. Il loro lavoro, tecnico e politico, è stato esemplare». (11 febbraio 2015, Riccardo Pacifici, presidente della Comunità Ebraica di Roma)
30 dicembre 2012. “Nel momento in cui la senatrice Rita Levi Montalcini ci lascia, vorrei ricordare che il suo ultimo atto parlamentare è stato il sostegno come terza firmataria al disegno di legge contro il negazionismo, presentato l’8 ottobre scorso al Senato da Silvana Amati, il sottoscritto, Anna Finocchiaro, Maurizio Gasparri e decine di altri senatori. Un gesto generoso e significativo, in difesa non solo della memoria degli ebrei caduti nello sterminio nazista, ma di quelli di oggi e di tutte le vittime di odio razziale”.
26 aprile 2016. E’ doveroso che in quest’Aula si sancisca che quell’orrore c’è stato e che negarlo è inaccettabile (Intervento in Aula nella discussione sul negazionismo come aggravante del reato di istigazione all’odio per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi)
3 maggio 2016. Negando, ancora una volta, al Senato la possibilità di esprimersi, si impone una legge pericolosa che permetterà di perseguire tutto e il contrario di tutto – La logica di maggioranza vanifica l’intendimento di proteggere la memoria della Shoah dalla minaccia di cancellazione, che aveva trovato l’unanimità in Commissione Giustizia (Intervento in Aula per la dichiarazione di voto del Gruppo Forza Italia sull’introduzione del negazionismo come aggravante del reato di istigazione all’odio per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi)
Voice of Israel: An Interview with senator Lucio Malan
“Is Italy Israel’s Closest Counter-Terror Ally in Europe?” – Does spiraling anti-Semitism and delegitimization of Israel in Europe mean that Europe is a lost cause? Leading Italian lawmaker Senator Lucio Malan tells VOI’s Dan Diker that the European public may be far more understanding of Israel’s struggle against terror than is generally understood, and that Italy just may be the best ally Israel has in Europe. “Contemporary Anti-Semitism May Seem ‘Soft,’ but It’s Just as Deadly as Old-Style Jew-Hatred” – Italian Senator Lucio Malan warns VOI’s Dan Diker that though current European anti-Semitism may seem “softer” than the traditional demonization of Jews, the legislative, media-driven and diplomatic defamation of Israel and the Jewish people are just as deadly.
Audio integrale dell’intervista
Due Stati?
27 febbraio 2015. Lucio Malan: “Constatato con soddisfazione che quanto approvato oggi alla Camera non è il riconoscimento dello Stato della Palestina, va detto che chi pensava che l’era renziana avrebbe portato novità positive nel PD, rispetto all’approccio di tradizionale ostilità verso Israele, può osservare oggi che è accaduto esattamente l’opposto. Pur senza compiere l’atto – irresponsabilmente chiesto dai sui alleati elettorali di SEL – di riconoscere subito uno Stato della Palestina, la mozione PD arriva ad un punto al quale quel Partito e i suoi predecessori non erano mai arrivati: essa è caratterizzata da una pericolosa ambiguità.
Viene totalmente ignorato il fatto che una parte dei territori che si vorrebbe assegnare a quel futuro Stato è sotto l’esclusivo controllo dell’organizzazione terroristica di Hamas, che ha tutt’ora tra i suoi obiettivi la distruzione dello Stato di Israele. Estremamente preoccupante, inoltre, la menzione del diritto al ritorno, che comporterebbe la cancellazione della realtà di Israele come Stato ebraico, il cui diritto a esistere è sancito dai trattati internazionali sin da 1920. È grottesco pretendere il cosìddetto diritto al ritorno per i figli e i nipoti della guerra del 1947, voluta proprio dagli alleati dei palestinesi, quando nessuno si azza
rderebbe mai a chiedere il diritto al ritorno dei Giuliano-Dalmati italiani scampati ai massacri di appena due anni prima.
Aver compiuto questo atto imprudente con i criminali dell’ISIS a pochi chilometri dallenostre coste,a poche settimane dall’aggressione terroristica a Charlie Hebdo, e nel momento in cui si moltiplicano gli atti di antisemitismo nel nostro continente, dimostra di ignorare i pericoli che incombono sul nostro Paese e sulla nostra Civiltà. Conforta constatare la posizione equilibrata e ragionevole tenuta dai deputati di Forza Italia e della Lega”.
17 Dicembre 2014. Lucio Malan: “La risoluzione del Parlamento Europeo sul riconoscimento in linea di principio dello Stato della Palestina non aiuta la pace e incoraggia le posizioni estremistiche – oggi ampiamente rappresentate nell’amministrazione palestinese, che include anche Hamas. Bene la soluzione a due Stati, ma ciascuno deve riconoscere la legittimità dell’altro e deve punire gli atti terroristici verso chiunque siano rivolti.
Oggi le autorità palestinesi intitolano scuole e tornei sportivi ai terroristi suicidi e insegnano nelle scuole, anche grazie a fondi dell’Unione Europea, l’odio verso gli ebrei e lo Stato d’Israele, presentato come ‘occupante’ totalmente illegittimo – inclusi Tel Aviv, Haifa e Beer Sheva. Quanto ai confini del 1967, va ricordato che nel 1967 non esisteva nessuno Stato palestinese. Bene hanno fatto i parlamentari di Forza Italia a non partecipare alla votazione”.
5 dicembre 2012. Lettera aperta al Governo sul voto italiano all’ONU: “Intendiamo esprimere viva preoccupazione e stupore per la decisione italiana di votare a favore della dichiarazione unilaterale di uno Stato Palestinese all’Assemblea Generale dell’ONU del 29 novembre scorso. Uno fra i motivi centrali che suscitano il nostro disappunto è l’atteggiamento di Palazzo Chigi nei confronti del Parlamento nel prendere tale decisione: il Parlamento non è stato consultato nel compiere una scelta che ha cambiato radicalmente la linea della nostra politica estera. Infatti, nel corso di questa legislatura, per mezzo di molti atti pubblici, il nostro Paese ha dimostrato profonda amicizia e sostegno nei confronti dello Stato d’Israele confermati, tra l’altro, dal fatto stesso che, nel luglio del 2011, i nostri rappresentanti all’ONU presero una posizione che collocava l’Italia interamente sul fronte opposto a quello odierno di fronte a una identica decisione, ovvero di fronte a una richiesta di riconoscimento unilaterale del Presidente Abu Mazen già l’anno scorso”. – Testo integrale
30 giugno 2011. Assieme alle associazioni Christians for Israel e European Coalition for Israel, Lucio Malan invita i membri del Parlamento italiano, i rappresentati della società civile e i responsabili di associazioni cristiane alla raccolta firme contro l’iniziativa dell’Assemblea Generale dell’ONU di mettere Israele di fronte al fatto compiuto del riconoscimento unilaterale dello “Stato della Palestina”, chiedendo ai partecipanti di difendere Israele – «a meno che non intendiamo rinunciare alle nostre radici, alla nostra libertà e alla democrazia».
Firmano per primi:
Lucio Malan; Marcello Pera, presidente del Senato nella XIV legislatura; Magdi Cristiano Allam, allora membro del Parlamento Europeo; il senatore Luigi Compagna; Tomas Sandell, fondatore e direttore di European Coalition for Israel; Andrew Tucker, direttore esecutivo di Christians for Israel International, Prof. Edda Fogarollo, direttore di Christian for Israel Italy e Reuven Rosen, associazione United Israel Appeal.
29 novembre 2012. Assemblea Generale dell’ONU. Dichiarazione unilaterale di uno Stato palestinese: il Governo Monti vota a favore.
20 Dicembre 2012. Governo Monti, voto di fiducia sulla Legge di Stabilità – Lucio Malan: “Io non voterò la fiducia per la posizione del Governo sulla questione Palestina”.
30 novembre 2012. Lucio Malan: “Sconcertano voto Italia e gaffe di Palazzo Chigi. A leggere il comunicato di Palazzo Chigi, colpisce l’involuto passaggio nel quale si dice che «l’assetto finale’» debba vedere «lo Stato d’Israele come Stato ebraico, riconoscendone la legittima aspirazione quale Patria del popolo ebraico». Definire lo Stato d’Israele, che è membro dell’ONU da sei anni prima che lo fosse l’Italia, come un’aspirazione, è – voglio sperare – una gaffe di qualche addetto stampa di cui ci si deve attendere un rapido allontanamento. All’autore della frase, chiunque sia, va segnalato che il livello di «legittima aspirazione» era già stato superato alla conferenza di Sanremo del 1920, un quarto di secolo prima che nascesse l’ONU stessa”.
Israel Allies European Summit 2014
Discorso del senatore Lucio Malan
Pastor Sandor Nemeth,
Distinguished Colleagues,
Members of Parliament from all across Europe,
Minister Landau,
Members of the Faith Church,
what an amazing experience to be here with all of you today, both as a representative of the Italian people and as a Christian, speaking before thousands of Christians of a church that has an amazing story of faith, of love for freedom, and of suffering for the faith. An outstanding example for all Christianity.
This is something that until a few years ago I could never think as possible. But what I could never dream of until a few months ago is to speak here, after Mr Lauder, the President of the World Jewish Congress, reminding us of the lot of the persecuted Christians.
What a lesson of brotherhood and of love for freedom!
We know well that many Christian leaders pretend that the persecution of Christians just does not exist. There are 100 million Christians in the world who face discrimination, jail, attacks, kidnapping, rape and murder because of their faith. But still somebody says: “It is not about religion”, “It is just about local, ethnic, political conflicts”, they say. According to them, Christians have just a problem of bad luck. They are not killed or persecuted because they are Christians, but because they happen to be in the wrong place at the wrong time.
Others just say nothing and simply ignore the issue.
The Jews would have many reason to do like many Christians do and pretend that nothing is going on. Too often Christians, not only did not care about the Jews’ oppression, but have been themselves the oppressors or inspired the oppressors. But you, Mr Lauder, dare to side with the persecuted Christians, ignored by most of the media and forgotten by many Christian leaders! So, how much more all Christians, and all those who love freedom, have the duty to be constantly, actively, strongly at Israel’s side, a free country under threat, under attack, as well as the Jewish communities around the world!
Speaking about Jewish communities, let me say a few words about the Jewish community of Rome, the capital of my country, a community whose origins are as old as the II century BC, that endured the shameful Italian racial laws of 1938 that deprived Italian jews of their jobs and their rights, the deportation to Germany in 1944, more recently several terrorist attacks, among these a bomb outside the synagogue, that in 1982 killed a 2 years old boy and wounded 37 people. Well, a few day after the terrorist attack to the Jewish museum in Brussels at the end of May, where 3 were killed, the Jewish community of Rome organized a march not to remember the jews killed in Belgium, but to draw the public attention to the persecuted Christians.
Israel is our origin, our spiritual beacon, Israel is the living witness of the fact that – even in the most difficult conditions, even at war, even if surrounded by violent enemies – freedom and democratic decisions are the best, and winning option.
Israel is a Nation where suicide terrorist that are captured after trying to kill themselves in order to kill Israeli civilians of all ages, are taken care of in the hospitals and in the rehabilitation centers, although when Israeli soldiers fall in the hands of their enemies, are either held as hostages or savagedly killed. A nation that has several times given back territories conquered in wars started by their enemies. Israel is the Jewish nation where people of all faith are free to practice their religion, it is the only nation in the area where people chose freely their representative, where women have equal rights, where there is complete freedom of speech.
Israel keeps up the values of civilization in the worst conditions. Any attack against Israel, dear Christian friends, dear fellow Europeans, by the means of weapons or by the means of political actions such as boycotts or unjustified pressures, are attacks to our freedom, to our families, to our values. If we do nor side with Israel, it means that we don’t care for our own freedom, and those who don’t care for their freedom don’t deserve it and soon they will lose it. But we, Israel Allies, care for Israel, care for freedom, care for our families, for all Israeli family and for every peace loving family.
It is written: “Blessed is He Who blesses you, o Israel”. And so: May the Lord bless Israel and may Jerusalem have peace, may the Lord bless all of us and all of our Countries.
Am Israel Chai!
Video integrale dell’intervento
Lettera dei senatori Luigi Compagna, Carlo Giovanardi e Lucio Malan – “Giorno della Memoria: bisogna ricordare, ma bisogna anche difendere gli ebrei vivi”
28 gennaio 2013. “Deve essere chiaro che ogni parola sulla Memoria della Shoah rischia di essere vana se non si difendono gli ebrei ‘vivi’ – oltre al doveroso rispetto di quei 6 milioni di ebrei tra cui quelli che vennero traditi in Italia, perseguitati e poi annientati dal fascismo e da Mussolini, complice dell’altro tiranno Hitler”. E’ uno dei passaggio della lettera che Carlo Giovanardi, assieme ai colleghi del PdL Guido Compagna e Lucio Malan, ha inviato al Presidente dell’Unione delle Comunita’ Ebraiche Italiane, Renzo Gattegna, al presidente delle Comunita’ Ebraiche di Roma, Riccardo Pacifici, e al Presidente della Comunita’ Ebraica di Milano, Walker Meghnagi.
“Il Governo presieduto da Mario Monti, con il pieno consenso del PD, ha ingannato due mesi fa il Parlamento italiano, scavalcandolo nella decisione di voltare le spalle a Israele con il cambiamento della posizione italiana all’ONU sulla Palestina – posizione che ci ha messo in contrasto con gli Stati Uniti e la meta’ dei Paesi europei” – Ci attendono sfide importanti, non solo legate al rischio concreto dell’esistenza dello Stato d’Israele, ma della stessa Europa, minacciata dal fondamentalismo islamico e fanatico. E’ su questo terreno che siamo convinti poter continuare il dialogo costruttivo vigilando da una parte e condannando insieme dall’altra chi tra le forze politiche del nostro Paese, in buona e cattiva fede da credito, senza alcuna garanzia a movimenti fanatici che sulla scia dell’odio contro Israele e le democrazie occidentali, nega la Shoah o minaccia una ‘nuova Shoah’ con l’uso dell’arma nucleare”.
Gerusalemme Capitale
21 ottobre 2016. Israel National News: “World parliamentarians, Jerusalem is Israel’s Capital”
19 parliamentarians from 17 countries who are visiting Israel on Thursday signed the first international declaration against UNESCO’s resolution which ignores the Jewish connection to Jerusalem, calling for international recognition of Jerusalem as the eternal Capital of Israel. The declaration was presented to Deputy Minister Michael Oren (Kulanu). […] The delegation includes Italian Senator Lucio Malan, who passed a bill prohibiting Holocaust denial, Dutch MP Kees van der Staaij, who passed a bill banning funding for BDS, and MEP Bas Belder, the head of the Israel Allies Caucus in the European Parliament. […]
9 ottobre 2016. Jewish Press: “World Parliamentarians gather in Jerusalem for 50th Year Conference on Unification”
Italian Senator Lucio Malan, who earlier this year passed a bill prohibiting Holocaust denial, is also participating, as is MP Kees van der Staaij, who passed a bill in The Netherlands preventing the funding of BDS organizations; and MP Kenneth Meshoe from South Africa who strongly opposes the claim that Israel is an apartheid state. […]
18 novembre 2011. International legislators advocate for Israel in Budapest. Political conference concluded with group urging recognition of Jerusalem as Capital of Israel
“We have to defend Israel not only against terrorist attacks but, by way of diplomacy and actions, in the international arena,” said Senator Lucio Malan. “The lack of truth on the international market is worse than the lack of money on the international market,” he said.
La fratellanza cristiana con il Popolo di Israele
1 novembre 2016. “Dialogo, nel segno di Israele”
La Comunità ebraica di Torino ha ospitato un evento definito “storico” dagli stessi protagonisti: è stata, infatti, la prima volta che diverse organizzazioni facenti capo alla Chiesa Cristiano Evangelica e al Movimento Cristiani per Israele si sono ufficialmente incontrate con una Comunità ebraica. […] La conoscenza del passato per costruire un futuro migliore è stato il tema dell’incontro avvenuto nella Sinagoga di Torino alla presenza del consigliere della Comunità ebraica, Franco Segre, del Rabbino Capo Ariel Di Porto, di Tullio Levi e di un buon numero di rappresentanti della Comunità ebraica, che hanno accolto con un caloroso benvenuto Cristiani per Israele-Italia con quasi cento rappresentanti (tra cui diversi pastori) provenienti da Comunità evangeliche di Torino e altre città d’Italia. Ci ha onorato l’Ambasciatore d’Israele Dan Haezrachy, Capo Missione a Roma, e il Senatore Lucio Malan, Questore del Senato. “Questo incontro – ho avuto modo di sottolineare – è nato dal desiderio di partire dal passato, purtroppo macchiato da lunghi secoli di antisemitismo e persecuzioni e di cui noi cristiani dobbiamo pentirci, per poter costruire un futuro basato non soltanto di encicliche e promesse non rispettate ma su atti concreti, che diano il corso a un nuovo capitolo dell’amicizia ebraico-cristiana le cui radici sono comuni”. […]
7 dicembre 2013. 1° Convegno regionale Evangelici d’Italia per Israele (EDIPI) Piemonte
7 Aprile 2010. Lucio Malan promuove l’inaugurazione del Knesset Christian Allies Caucus (KCAC) in Italia e viene designato presidente del Caucus italiano
“Le tre più importanti ideologie totalitarie degli ultimi cento anni – fascismo, comunismo e fondamentalismo islamico – hanno avuto la Nazione Ebraica come prima vittima. Gli ebrei e lo Stato di Israele sono stati la loro prima vittima, ma non saranno l’ultima: dopo è il turno della civiltà occidentale, che si basa su libertà e democrazia e sull’eredità giudaico-cristiana. Questo dovrebbe essere un motivo sufficiente per stare dalla parte di Israele”, scrive ancora Malan, che esorta Israele e Italia a “lavorare insieme, come fratelli, attraverso il Christian Allies Caucus“.
Il Christian Allies Caucus è un gruppo di membri della Knesset (il Parlamento dello Stato di Israele) appartenenti a diversi partiti, costituito nel 2004 con lo scopo è di costruire linee dirette di comunicazione tra i componenti della Knesset e esponenti politici cristiani in tutto il mondo, per sviluppare le relazioni giudaico-cristiane sulla base dei valori comuni e a sostegno dello Stato di Israele – luogo d’origine sia dell’Ebraismo, sia del Cristianesimo.
Dichiarazione di intenti e solidarietà con il popolo e lo Stato d’Israele per la International Israel Allies Caucus Foundation (IIACF). Scarica il pdf
‘All Nations Convocation’ Government Leadership Award
Government Leadership Award
10 maggio 2011. Il Senatore Malan premiato per il suo impegno nella difesa dello Stato di Israele
“Telling the truth is the first duty of anyone in a position of responsibility,” Italian Senator Lucio Malan tells the ‘Post’ – Il senatore Lucio Malan dichiara al Jerusalem Post: “Dire la verità è il primo dovere per chiunque abbia una posizione di responsabilità”
“Italian Senator Lucio Malan was in Israel on Tuesday to receive an award recognizing his commitment to defending the State of Israel. The fourth annual ‘All Nations Convocation’ Government Leadership Award was bestowed on Malan at the Knesset in a ceremony coordinated by the Knesset Christian Allies Caucus. The ‘All Nations Convocation’ was established in 1994 as a Christian organization devoted to Israel advocacy and reconciliation between Jews and Arabs in the Middle East”.
Articolo integrale e intervista al senatore Malan su Jerusalem Post
28 gennaio 2010. Dies Memoriae 2010: il primo incontro a Roma con Jerusalem Summit – organizzazione composta da esponenti della cultura, della politica, della religione, esperti di politica internazionale di Israele e di Paesi di tutto il mondo tra i quali USA, Regno Unito, Germania, Sudafrica, Giappone e Corea. Temi dell’incontro: la situazione Mediorientale, il fondamentalismo islamico e le radici giudaico-cristiane della nostra civiltà.
Gli intervenuti hanno voluto ringraziare il senatore Lucio Malan, “senza il quale questo incontro non sarebbe stato possibile, per aver abbracciato, sostenuto e organizzato l’iniziativa di creare un network con Jerusalem Summit”.
Mozioni per l’ingresso di Israele nella UE e nella NATO
16 agosto 2006. “Il Senato / La Camera dei Deputati, premesso che la soluzione della questione israelo-palestinese e della sicurezza di Israele passa attraverso la stabilizzazione e la pacificazione della regione Medio-Orientale e, più in generale, dell’intero bacino del Mar Mediterraneo, impegna il Governo a farsi promotore in tutte le sedi opportune dell’ingresso dello Stato di Israele nella NATO / nell’Unione Europea“.
I parlamentari di Forza Italia Lucio Malan, segretario di Presidenza al Senato, e Patrizia Paoletti Tangheroni, capogruppo in Commissione Esteri della Camera, annunciano la presentazione di mozioni a Palazzo Madama e a Montecitorio. “Israele è culturalmente e storicamente parte dell’Europa, e lo è oggi più che mai in quanto democrazia che rispetta i diritti umani. Riteniamo che il processo di avvicinamento alla UE e alla NATO sarebbe fortemente positivo per la stabilizzazione e la pacificazione di tutta l’area e per la situazione dell’autorità e del popolo palestinese. Ci auguriamo che le adesioni alla nostra mozione arrivino non solo da Forza Italia e dalla Casa delle Libertà, ma anche da esponenti della maggioranza di centro-sinistra”.
Mozione sull’ingresso di Israele nell’Unione Europea
Mozione sull’ingresso di Israele nella NATO
L’istigazione all’ odio dell’UCOII e il nulla di fatto del Governo Prodi
1 Dicembre 2007. “La richiesta di rinvio a giudizio dei vertici dell’UCOII per istigazione all’odio razziale – a seguito dell’esposto presentato da me e dal collega Stracquadanio – dimostra che la Magistratura, per quanto non certo fulminea (l’esposto è dell’agosto 2006) è pur sempre più veloce del Governo, che non ha fatto nulla per discernere tra organizzazioni islamiche rispettabili e pacifiche e quelle che mostrano simpatie per i terroristi. L’UCOII resta infatti nella Consulta Islamica del ministro Amato, così come nella Consulta sulla violenza contro le donne del ministro Pollastrini”.
9 Febbraio 2007. “L’Islam fa la guerra a politeisti, ebrei, cristiani e zoroastriani, ribelli e corrotti, nemici dell’Islam”. Questo si legge nel Compendio della Dottrina Islamica contenuto nel sito dell’associazione sciita Ahl al-Bait, che oggi esprime solidarietà ai dirigenti dell’UCOII indagati per istigazione all’odio razziale. Purtroppo, però, anche Ahl al-Bait con espressioni del genere dà luogo quanto meno a fraintendimenti che dovrebbe eliminare prima di entrare in altre vicende. Nel suo sito, infatti, si trova in bella evidenza si trova il compendio dottrinale redatto dal prestigioso Ayatollah Tabatabai, dove si legge tra l’altro: “L’Islam considera coloro che rifiutano di accettare la verità e la giustizia suoi nemici vitali e perturbatori dell’ordine mondiale. Per la religione islamica, tali individui non hanno nessun valore e non sono degni di alcun rispetto”.
7 febbraio 2007. La Stampa: “Indagati i vertici dell’UCOII per il manifesto anti-Israele” – Indagini partite a seguito di una denuncia di due senatori di Forza Italia – Anche il presidente dell’UCOII, Nour Dachan, così come il portavoce Hamza Piccardo, è indagato dalla Procura di Roma con l’accusa di aver diffuso «idee fondate sull’odio razziale e religioso». La sua indagine però fa riferimento a un episodio diverso da quello che riguarda Piccardo ed è relativo all’inserzione pubblicitaria sul «Quotidiano Nazionale» dello scorso 19 agosto, dal titolo: «Ieri stragi naziste, oggi stragi israeliane». Fonti interne all’UCOII riferiscono che Piccardo avrebbe ricevuto l’avviso di garanzia, mentre Dachan non avrebbe ancora avuto alcuna comunicazione ufficiale, apprendendo la notizia dell’apertura dell’indagine da parte della procura di Roma solo dalla stampa. Le indagini sarebbero partite in seguito alla denuncia presentata alla fine di agosto da due senatori di Forza Italia, Lucio Malan e Giorgio Stracquadanio. In base alla denuncia presentata dai due, il messaggio reso pubblico dall’Ucoii susciterebbe «l’odio verso Israele e gli ebrei in generale, equiparandone gli atti alla più notoriamente crudele e sanguinosa delle dittature di cui essi stessi sono stati vittime». Il riferimento normativo fatto dagli esponenti di Forza Italia è alla legge Mancino sull’istigazione all’odio razziale.
2 settembre 2006. Undici senatori di Forza Italia – Malan, Stracquadanio, Amato, Barelli, Bonfrisco, Burani Procaccini, Carrara, Guzzanti, Pastore, Pianetta e Piccone – presenteranno all’immediata riapertura dei lavori parlamentari una mozione che chiede lo scioglimento dell’UCOII (Unione delle Comunità e Organizzazioni Islamiche in Italia) in base alla legge Mancino. Nella mozione – oltre al testo dell’inserzione pubblicitaria sul Quotidiano Nazionale per la quale la Procura della Repubblica di Roma ha aperto un fascicolo dopo l’esposto di Malan e Stracquadanio – sono richiamati documenti e affermazioni dell’UCOII e dei suoi dirigenti in cui emerge l’incitamento all’odio verso lo stato di Israele e gli Ebrei in generale, insieme alla giustificazione degli atti terroristici degli estremisti islamici, come conferma il rifiuto opposto alla richiesta di condanna dell’inserzione sul QN avanzata dal ministro Amato nella riunione della Consulta per l’islam italiano. Gli undici senatori azzurri chiedono perciò che il Governo dia attuazione al comma 3 dell’articolo 3 della legge Mancino del 1993 che vieta espressamente ogni organizzazione, associazione, movimento o gruppo avente tra i propri scopi l’incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi. Lucio Malan ha dichiarato: “Proprio perché crediamo nel dialogo con tutti coloro che intendono rispettare le leggi del nostro Paese, non possiamo far finta di nulla nei confronti di chi fa il contrario. È chiaro che l’UCOII punta all’egemonia tra gli islamici d’Italia cavalcando il più clamoroso estremismo. Chiediamo al Governo di non sottrarsi alle sue responsabilità”.
22 Agosto 2006. Il senatore Lucio Malan invia un esposto alla Procura di Roma sull’inserzione dell’UCOII che definisce equivalenti le stragi naziste a quelle israeliane. “C’è una legge del 1993, la cosiddetta legge Mancino, che punisce l’istigazione all’odio razziale. Le parole e gli argomenti dell’inserzione dell’UCOII, ancora consultabile sul loro sito, a mio parere sono ampiamente idonei a suscitare l’odio verso Israele e gli ebrei in generale equiparandone gli atti alla più notoriamente crudele e sanguinosa delle dittature. Vi sono numeri gonfiati, come i 60 morti attribuiti al recente episodio di Qana: addirittura due in più dei 58 falsamente comunicati inizialmente, poi rivelatisi 28. Si attribuiscono a Israele anche fatti notoriamente commessi da altri, come la strage di Sabra e Chatila, si dà a credere che Israele abbia avuto una politica espansionista e abbia sempre iniziato le guerre, si omettono tutti gli atti subiti dal popolo di quel Paese, il tutto per additarlo all’odio di tutti”.