DDL ZAN. MALAN (FI): SALTARE COMMISSIONE È EVERSIONE, TEMONO CONFRONTO

Portare un Ddl nell’Aula del Senato è semplicemente contro l’articolo 72 della Commissione. Il solo chiederlo indica volontà eversiva. Ed è anche un atto di aperta ostilità nei confronti di una parte significativa della maggioranza, e dunque contro il governo. Il fatto è che temono il confronto, temono che si parli di ciò che realmente c’è nel Ddl Zan e non di ciò che falsamente raccontano, appoggiati da gran parte dei mezzi di informazione. Dunque, ogni mezzo è buono: cancellato il contraddittorio in televisione, specialmente sulla Rai, vogliono cancellarlo anche in Senato, per ottenere la trionfale approvazione di norme che aboliscono la libertà religiosa all’articolo 2, sottraggono ai genitori il primato che la Costituzione prevede sull’educazione dei figli in virtù della strategia ‘per prevenire le discriminazioni’ voluta dall’articolo 8, strategia che prevede l’accreditamento delle associazioni LGBT nelle scuole come enti di formazione sulle tematiche sessuali. Il famoso articolo 4, chiamato significativamente ‘salva idee’ dice chiaro che anche la libera espressione di idee e convincimenti può portare in carcere, perché è ‘fatta salva’ ma solo in qualche caso. La discrezionalità dei giudici sarà enorme, e dunque l’effetto censura sarà assicurato. Che con il Ddl Zan ‘finalmente si potrà punire chi picchia gli omosessuali’ è ovviamente una menzogna totale perché già oggi la legge punisce chi picchia chiunque. Vogliono un’Italia come la Cina, dove lo stato è padrone dei cittadini e decide cosa le chiese possono dire.

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