Al Ministro dell’interno
Premesso che a quanto risulta all’interrogante:
durante la puntata di “Chi l’ha visto”, trasmessa su Rai 3 il 3 luglio 2019, è andato in onda un servizio giornalistico riguardante una bambina di pochissimi anni strappata ai propri genitori dai servizi sociali con il supporto attivo della Polizia di Stato;
dalle immagini e dal sonoro ripresi dall’impianto di sicurezza emergerebbero nel dettaglio le modalità con cui la bambina è stata prelevata attraverso una serie di inganni, sotterfugi e azioni da reparti speciali degni di un’azione anti terrorismo: alcune persone si presentano presso l’abitazione dove vive la bambina, che dalle immagini pare avere circa un anno, di certo non più di due, fingendo di essere ispettori dell’Ente nazionale protezione animali, di cui mostrano un tesserino falso, giustificando la loro presenza con una segnalazione in merito a un cane che abbaia; poliziotti con la pettorina attestano che i falsi ispettori dell’ENPA sono autentici ispettori; altre persone del commando staccano la corrente per impedire che le telecamere di sicurezza registrino ciò che sta per avvenire, peraltro inutilmente, perché evidentemente vi erano batterie d’emergenza; poi, approfittando della distrazione di madre e nonna impegnate a cercare i documenti di vaccinazione del cane, altre unità prelevano traumaticamente la bambina che sta dormendo; gli strilli di terrore della piccola, prelevata a forza da sconosciuti, attirano l’attenzione della madre che corre dietro a coloro che hanno preso sua figlia; nonostante la schiacciante superiorità numerica dei protagonisti dell’incursione, avvantaggiati dall’effetto sorpresa e dalla buona fede di chi sta in casa, l’uscita dall’edificio avviene in modo precipitoso e la persona che tiene in braccio la bambina incespica e rischia di cadere con tutte le gravi conseguenze che ciò può avere sulla bambina;
la sovraimpressione delle telecamere di sicurezza indica la data e l’ora in cui i fatti sarebbero avvenuti: mercoledì 3 aprile 2019, approssimativamente alle ore 9:10 del mattino;
dal girato del sistema di videosorveglianza si apprezzano ben 11 operatori in borghese e 2 poliziotti con giubbotto d’ordinanza;
dall’osservazione delle dinamiche dell’operazione, anche il personale in borghese si mostra addestrato, e quindi forse anch’esso appartenente al corpo della Polizia di Stato;
la decisione di sottrarre la bambina alla madre è evidentemente stata presa da altri e non dal personale ripreso, ma le modalità non possono che dipendere, almeno parzialmente, da chi è impegnato sul posto;
dal servizio televisivo emergerebbe che le ragioni addotte per la sottrazione della bambina, indipendentemente dalla loro fondatezza, non riguardano un pericolo immediato per la sua salute o incolumità;
come riporta il sito ufficiale, la Polizia di Stato è organizzata in uffici centrali e territoriali, dipendenti dal Ministero dell’interno;
vi è ampia convergenza tra gli esperti nel considerare la separazione dai genitori e particolarmente dalla madre un evento ad altissimo rischio di danno psicologico per un bambino, tanto più se in tenerissima età, tanto più se ciò avviene in modo traumatico,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo ritenga consone al ruolo della Polizia di Stato, alle buone pratiche e all’interesse della bambina in questione le modalità del suo prelievo;
se non sarebbe stato più opportuno un civile approccio alla madre della bambina per, quanto meno, tentare di evitare un atto così traumatico;
se non ritenga che la madre della bambina, una volta realizzato di essere stata palesemente ingannata da persone, che avrebbero anche mentito sulla loro qualità di persone autorizzate a richiederle documenti, e accortasi che la sua bambina le veniva sottratta con modalità che hanno tutto in comune con un sequestro di persona, ove avesse fatto uso di un’arma contro coloro che stavano mettendo in atto l’operazione, avrebbe avuto l’esimente della legittima difesa;
se, nell’episodio rappresentato, la Polizia di Stato sia stata chiamata ad agire da un magistrato o dai servizi sociali;
in quale modo, in circostanze analoghe, la Polizia di Stato venga coinvolta e chi prenda le decisioni sulle modalità di prelievo dei minori;
se abbia preso o intenda prendere provvedimenti nei confronti di coloro che hanno deciso o accettato le descritte modalità di prelievo, ove appartengano alla Polizia di Stato;
se intenda provvedere per evitare in futuro un simile impiego degli agenti della Polizia di Stato.