La Voce Pinerolese: “Cassazione toglie la figlia ai genitori anziani. “Sentenza generica, inquietante”

“Pratiche invasive nei confronti della famiglia”, “lo Stato è il padrone dei figli”, sono alcune delle affermazioni fatte dal senatore Lucio Malan a seguito della sentenza della Corte di Cassazione, che ha confermato l’adottabilità della bambina nata da una coppia di genitori di Casale Monferrato. “Una vicenda triste e dolorosissima, che vede il volere dei giudici prevalere sull’amore che solo dei genitori possono dare. E, in questo caso, di genitori naturali – seppur con, sulle spalle, qualche anno in più. È, forse, l’età a stabilire se un genitore può crescere e amare una figlia? Se questo è il principio – che, se sei anziano, non puoi crescere i figli – allora annulliamo la legge Fornero che, proprio sulla questione dell’età, ha costruito un mondo di sofferenza. La vita si allungata e le persone possono lavorare fino a 67 anni (oggi); magari, fra un paio di anni, si farà cifra tonda: 70… Com’è che, per lavorare, una persona non è anziana mentre, per amare e crescere una propria figlia, sì?

Sono disgustato e spaventato dalla prepotenza giuridica. Chi ripagherà una madre che ha portato in grembo per nove mesi una creatura tanto desiderata? Chi? Questa è violenza allo stato puro. Tutta la mia solidarietà ai genitori, che non potranno amare ciò che la natura ha loro concesso. Da padre, sono addolorato e, da cittadino dello Stato italiano, sono disgustato, offeso. Non riesco a immaginare il dolore di queste due persone, madre e padre, che hanno perso una figlia non per incapacità, non per mancanza d’amore, ma per il volere di giudici”.

Il senatore Malan prosegue:

“La decisione della Cassazione di confermare l’adottabilità della bambina nata da una coppia di genitori di Casale Monferrato è basata su un principio pericolosissimo. Lo Stato ha sempre il dovere di tutelare il diritto di relazione familiare del minore e del genitore, e di astenersi da pratiche invasive nei confronti della famiglia – nel rispetto della disciplina vigente. Anche la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha sancito il principio per cui gli Stati devono garantire il rispetto della vita privata e familiare. La valutazione compiuta dai giudici, di ritenere che genitori naturali della bambina siano incapaci “di comprendere quali siano i bisogni emotivo-affettivi e pratici” della loro figlia, è generica e quanto mai inquietante. È fondamentale che gli elettori considerino la posizione sulla famiglia dei diversi Partiti. A sinistra, e peggio ancora nel M5S, prevale l’idea secondo cui lo Stato è il padrone dei figli. Noi, insieme alla Costituzione, riteniamo che la famiglia vada difesa e sostenuta, e che solo in casi di concreto pericolo i bambini possano essere sottratti ai genitori”.

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