Lo Stato continua a sequestrare minori, in base al nulla e per sempre

Nessun aiuto ai genitori e solo danni sui ragazzi, in piena violazione delle leggi nazionali e internazionali

Interrogazione ai Ministri del Lavoro e delle Politiche sociali e della Giustizia

 

Premesso che, a quanto risulta all’interrogante:

il Sig. O.H. è un uomo di circa 50 anni, residente a Roma, lasciato dalla moglie con tre bambini, di cui due affetti da autismo;

il Signor. O.H. ha sempre provveduto ai bisogni dei suoi figli, attualmente ragazzi di 10-13 anni, e con grandi difficoltà li ha cresciuti e seguiti con dedizione;

lo scorso anno, il Sig. O.H. si è trovato in pericolo di vita, avendo trascurato la sua condizione di salute per seguire i figli e tentare di risolvere i suoi problemi di lavoro e abitazione; è stato assistito da un ambulatorio di assistenza sanitaria solidale onlus, dove era giunto in stato di scompenso cardiaco grave e ulcere agli arti inferiori;

purtroppo, il Sig. O.H. ha perso il lavoro e ha ricevuto lo sfratto dalla casa dove abitava; è stato quindi nuovamente assistito dalla suddetta onlus, che lo ha indirizzato al villaggio di solidarietà di Breda per un inserimento temporaneo insieme ai suoi figli, al fine di superare quella che era la momentanea crisi abitativa;

nello scorso mese di marzo, il Tribunale dei Minori di Roma ha notificato al Sig. O.H. un decreto di sospensione della responsabilità genitoriale, disponendo il collocamento dei figli in una casa famiglia, nonché accertamenti diagnostici su di lui alla ricerca di patologie mai segnalate da nessuno, unicamente sulla base di una relazione del servizio sociale del VI Municipio di Roma, che risulterebbe a sua volta frutto della relazione di una cooperativa del settore nella quale si dava una descrizione assai generica di presunte condotte inadeguate, di assenza di tovaglie e canovacci, di tende strappate e di una casa sporca;

il decreto del Tribunale parla dell’insufficienza degli interventi attivati a garantire ai minori un ambiente idoneo alla loro crescita, senza però minimamente dare conto di quali siano i suddetti interventi; in particolare, non risulta sia stato fatto alcunché per fornire a quella casa gli oggetti mancanti o rotti, cosa che potrebbe essere fatta con la spesa di pochissimi euro; non risulta in nessun modo che al sig. O.H. sia stato dato modo di replicare o difendersi rispetto a quanto riportato dalle relazioni che hanno determinato per lui la perdita dei figli ai quali ha dedicato tutte le sue energie ed averi; il decreto stesso non garantisce un adeguato tempo di visita del padre ai suoi figli ed è dunque probabile che esso sarà, come quasi sempre in questi casi, pari o inferiore a quello previsto per i detenuti;

il 3 aprile u.s. i servizi sociali sono andati a portargli via i bambini;

il sig. O.H. ha dichiarato per iscritto di avere l’intenzione di ritornare con i figli nella nativa Nigeria, dove afferma di essere proprietario di diversi immobili e di avere una concreta offerta di lavoro che gli permetterebbe di garantire alla famiglia abitazione e vita adeguata in un contesto dove potrebbe godere del supporto dei parenti; a tal fine, è già in possesso dei biglietti aerei, acquistati con grande sacrificio, che ora rischiano di non essere utilizzati, senza diritto a rimborso;

 

considerato che:

è noto che l’Italia è stata più volte sanzionata dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, ove lo Stato e i suoi apparati non hanno garantito e preservato la relazione tra genitore separato e minore, e ciò ai sensi dell’art. 8 della CEDU; la Corte ha anche sanzionato quelle sentenze stereotipate e prive di concreta possibilità di efficacia, che non permettono il mantenimento pieno del rapporto tra genitore e figlio;

si chiede di sapere:

se non si ravvisi negli interventi adottati sul nucleo famigliare del Sig. O.H. condotte e azioni imprudenti da parte dei servizi sociali, che hanno determinato l’allontanamento e la separazione in giovanissima età dei figli senza alcun programma funzionale a eliminare, come dispone la legge dello Stato italiano, i problemi esistenti all’interno del nucleo;

se non ritengano opportuno prevedere azioni urgenti al fine di consentire a questa famiglia di recarsi in Nigeria, come richiesto dal sig. O.H.;

quali iniziative intendano assumere di fronte a una condizione di separazione padre-minore destinato a durare per un tempo indefinito, in evidente contrasto con quanto previsto dalla legge nazionale, dalla CEDU e dalla Convenzione di New York.

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