“Fin dal 10 maggio scorso ho depositato al Senato una proposta sulle Olimpiadi che non consiste nel boicottaggio – probabilmente impossibile da ottenere – ma rifiuta l’indifferenza, inaccettabile, di fronte alla gravità delle violazioni dei diritti umani perpetrati da Pechino direttamente o indirettamente, a volte proprio in connessione e col pretesto delle Olimpiadi.
Non partecipare alle Olimpiadi colpirebbe in modo crudele atleti che si troverebbero privati dell’obiettivo di un’intera di vita sportiva, e l’efficacia della misura sarebbe probabilmente nulla o addirittura negativa, come insegnano i boicottaggi del passato. Noi, 46 senatori di tutti i Gruppi dell’Opposizione ma anche della Maggioranza, proponiamo che le emittenti televisive che trasmetteranno in Italia le Olimpiadi informino con sovrimpressioni e servizi ad hoc sulle violazioni dei diritti umani in Cina o per causa della Cina.
Non credo possiamo renderci passivi complici di una triste replica di quanto avvenne nel 1936 a Berlino. La festa sportiva fece dimenticare tutte le perplessità sul regime nazista e gli fece guadagnare prestigio e influenza, mentre i pochi boicottatori sono stati tutti dimenticati”.