Interrogazione al Ministro degli Affari esteri
Premesso che:
da molti anni Taiwan partecipa, a pieno titolo o come “osservatore”, a numerosi organismi internazionali multilaterali e tale partecipazione avviene con forme e modalità adottate con il consenso dei Governi di Taipei e di Pechino;
tra questi organismi vanno ricordati per importanza l’Organizzazione mondiale del commercio (WTO), la Conferenza economica Asia-Pacifico (APEC), l’Assemblea mondiale della sanità (WHA), il Comitato olimpico internazionale (CIO), la Banca asiatica di sviluppo (ADB);
nelle assemblee e conferenze di tali organismi avvengono normalmente riunioni bilaterali tra delegazioni cinesi e taiwanesi, anche al più alto livello istituzionale come recentemente è avvenuto all’APEC e al Boao Forum for Asia;
i rapporti tra Taiwan e Cina negli ultimi 5 anni sono profondamente cambiati e si stanno fortemente sviluppando nel quadro di 19 accordi bilaterali, di un accordo quadro di cooperazione economica, di enormi investimenti industriali e finanziari, di un flusso reciproco di milioni di turisti e di uomini d’affari agevolato da 658 voli settimanali che collegano l’isola al continente;
alle Olimpiadi 2008 di Shanghai, così come all’Expo 2010 nella stessa città, Taiwan partecipò con successo e in un clima di amicizia e di collaborazione;
il Ministero degli Affari esteri sovrintende ai criteri e alle modalità di partecipazione di Paesi ed enti all’Expo che si terrà nel 2015 a Milano,
si chiede di sapere:
per quali motivi non sia stata ancora individuata una soluzione appropriata per assicurare la significativa partecipazione di Taiwan all’Expo 2015 di Milano.
Risposta del Vice Ministro agli Affari esteri
In linea con la prassi invalsa in ambito Bureau International des Expositions (BIE), sono stati invitati a Expo Milano 2015 esclusivamente Paesi membri delle Nazioni Unite o Agenzie specializzate dell’ONU. Per tale motivo non si è potuto contemplare e non è possibile prevedere la partecipazione di Taiwan ad Expo in qualità di “partecipante ufficiale”.
Giova peraltro sottolineare come, secondo i riscontri raccolti presso il BIE, l’unico precedente di partecipazione di Taiwan a un’esposizione universale negli ultimi 40 anni, Expo 2010 di Shanghai, ha avuto luogo in una circostanza del tutto peculiare data dal fatto che l’Expo era ospitata dalla Cina. In tale occasione, le modalità di partecipazione furono definite con un accordo tra il Taiwan External Trade Development Council (TAITRA, che ha funzioni corrispondenti all’Agenzia ICE italiana) e il China’s Bureau of Shanghai World Expo Coordination (corrispondente alla società Expo italiana). Il padiglione taiwanese fu realizzato con il contributo esclusivo del settore privato e il coordinamento di TAITRA e del “Taipei World Trade Center”. Esso fu fisicamente collocato a fianco di quello nazionale cinese e in zona contigua all’area delle province cinesi, in prossimità del settore dedicato alle regioni autonome speciali cinesi (Hong Kong e Macao). Una disposizione organizzativa che teneva conto delle peculiari relazioni tra Pechino e Taiwan, e che appare difficilmente replicabile in altri contesti. Vale la pena di rilevare come Taiwan non risulti avere partecipato alla successiva Expo internazionale 2012 di Yeosu.
Sulla base della rilevanza dei rapporti economici con Taiwan e con l’obiettivo di individuare una soluzione che sia largamente condivisibile e che contemperi gli interessi di tutte le parti coinvolte, è stata proposta alla Rappresentanza di Taipei in Italia la possibilità di promuovere una significativa presenza di aziende taiwanesi, sia singolarmente che associate in consorzio, in uno spazio non istituzionale nell’area corporate del sito dell’Expo 2015. La collocazione nell’area “corporate” consentirebbe di valorizzare il rilievo della dimensione economico-commerciale dei rapporti con Taiwan, rispettando nel contempo il principio della “One China policy” e del riconoscimento da parte del Governo italiano della Repubblica popolare quale unica entità statuale cinese. Qualora tale opzione riscontrasse un auspicabile effettivo interesse da parte delle autorità di Taiwan, i dettagli della proposta potrebbero essere definiti congiuntamente tra la Farnesina, la società Expo e le controparti taiwanesi con spirito pragmatico e in linea con la peculiare dimensione dei nostri rapporti con Taiwan.