Ecco quanto abbiamo già perso sui titoli di Stato collocati da quando c’è il governo Conte. Sono impegni presi per il futuro, ormai non modificabili. Il confronto è con la media del 2017, non con i migliori tassi, un confronto del tutto attendibile. Il calcolo non può tenere conto e dunque non include i maggiori tassi da pagare sui titoli a tasso variabile. Tutto questo prima della decisione del 28 settembre di portare il deficit al 2,4%.
