Santanchè: in mozione niente su suo operato da ministro

Signor Presidente, signori rappresentanti del Governo, colleghi senatori, vorrei innanzitutto fare eco – non certo rispondere direttamente – a quanto il senatore Verini ha detto, ovvero che, se ci sono dei Ministri che sono qui, anziché occuparsi di cose sicuramente più importanti e più pertinenti, è perché sono dei senatori e qualcuno ha presentato e ha chiesto la calendarizzazione oggi della mozione in questione. (Applausi). Non potete dire ai Ministri che devono andare altrove quando chiedete di discutere queste cose e i Ministri che sono qui sono tutti senatori, con la sola eccezione del ministro Abodi, al quale possiamo solo fare i complimenti per i grandi successi dello sport italiano ottenuti in questi giorni, e non è colpevole di alcun incendio boschivo. Tutti gli altri invece sono senatori e dunque sono qui perché devono esserci e perché qualcuno ha chiesto che fossero presenti.

Venendo alla mozione, il mondo che ha descritto il senatore Verini è simile ma in negativo a quello che è stato descritto ieri nel memorabile corsivo di Alain Elkann su «la Repubblica», dove si vede bene l’amore per la gente comune che ha una certa sinistra chic. (Applausi). Altro che parlare dello chic della destra! Semmai quello chic sta a sinistra, sta a Capalbio, sta nel corsivo di Alain Elkann. (Applausi).

Meno male peraltro che ci sono coloro che vengono a spendere in Italia anziché spendere all’estero e le ricordo, a proposito del ministro Lollobrigida, che il prosecco, il vino, le bollicine, sono i più venduti al mondo. Direi dunque che anche in tale settore abbiamo un altro risultato importante.

Parlando della mozione, provo a sintetizzarla: ci sono tre citazioni della Costituzione, una all’inizio e due alla fine; solenni citazioni, ma a sproposito. E sul punto tornerò alla fine del mio intervento. Nella parte centrale della mozione si dice si dice che il ministro Santanchè sarà ben colpevole di qualche cosa e, dunque, si deve dimettere. È un ragionamento che ha una sua logica, ma non ha fondamento, a meno che il Senato, in particolare i senatori dell’opposizione, abbiano più elementi sulle vicende che riguardano il ministro Santanchè di quelli che ha la magistratura. Quest’ultima infatti ha comunicato appena pochissimi giorni fa all’interessata il proseguimento delle indagini. Ciò vuol dire che non ha ancora raggiunto convinzioni, convincimenti ed elementi tali da poter determinare un giudizio. Coloro dell’opposizione che sostengono questa mozione hanno invece già capito tutto. Sarebbe questo il rispetto per la magistratura? Dire cioè che, dopo aver visto un’oretta di una trasmissione, ne sanno di più della magistratura dopo mesi di indagini. (Applausi). Qui c’è la totale infondatezza del ragionamento.

Sarebbe semmai di competenza e di interesse di questo organismo, che è politico e non sostituisce il tribunale, perizie o altri organismi che nulla hanno a che fare con il Senato, chiedersi le ragioni delle anomalie sulla comunicazione da inviare all’interessata, e cioè al ministro Santanchè. Noi sappiamo, essendo ormai di dominio pubblico, che le indagini sono iniziate addirittura il 5 ottobre del 2022, quando Daniela Santanchè non era ancora Ministro. Tali indagini sono state però segretate il giorno successivo, secondo una prassi inusuale, ma prevista; segretate però fino a un certo punto, perché già il 2 novembre il «Corriere della sera» diceva che c’erano delle indagini in corso. Il 5 luglio poi, proprio quando il ministro Santanchè rende la sua informativa al Senato, un quotidiano pubblica la notizia secondo la quale il Ministro è sotto indagine. Il Ministro però ancora non ne sa nulla, nonostante siamo molto oltre i termini oltre i quali avrebbe dovuto essere richiesto il proseguimento dell’indagine e dunque esserle notificato. Queste forse sono questioni di interesse generale.

Tra l’altro, questo viene pubblicato dal quotidiano il «Domani», il cui editore è certamente un esperto della conduzione appropriata di aziende (Applausi), come ben sanno i tanti suoi dipendenti che hanno perso il lavoro in aziende che prima erano assai floride. Diciamo allora che la predica non viene da un pulpito appropriato e, solo fino a un certo punto, essendo l’argomento ben conosciuto all’editore.

Quali elementi avete voi che noi non abbiamo? Non credo che ve ne sia alcuno, se non il tentativo anche comprensibile di strumentalizzare una vicenda che è stata resa molto nota nelle trasmissioni televisive, nelle indagini giornalistiche e così via.

Intanto noi riteniamo che il Ministro abbia chiarito tutto quanto nei suoi interventi in Senato. L’opposizione ha invece un’opinione diversa. Il fatto è che non c’è nulla in questa mozione e negli argomenti che sono stati toccati che abbia a che fare con il suo operato come Ministro, sul quale noi ribadiamo non soltanto il pieno sostegno e la piena fiducia, ma anche l’apprezzamento per le iniziative intraprese e per i grandi risultati ottenuti che danno quest’anno per il turismo in Italia dei risultati record. Naturalmente non è tutto merito del Ministro, ma lo è anche della grande capacità dell’intero settore. I risultati, però, certamente ci sono e le iniziative del Ministro per contribuire al successo sono altrettanto note.

Non c’è dunque nulla in questa mozione che sia di competenza di un organo politico quale è il Senato. Vorrei a questo punto occuparmi delle citazioni della Costituzione che – come dicevo prima – sono fuori luogo.

Ciò non prima, però, di aver ribadito un’altra cosa a proposito dell’attività del ministro Garnero Santanchè, in quanto Ministro, cioè la sua disponibilità a riferire, qui in Senato, non soltanto sulla sua attività di Ministro, come è normale, ma addirittura sulla sua attività di imprenditore, perché questo era l’argomento dell’informativa che era stata richiesta. Eppure è venuta qui e ha riferito. Non abbiamo avuto altrettanta disponibilità nel passato, ad esempio da quel Presidente del Consiglio che firmò, tre anni fa, un decreto-legge sul Covid, con misure di straordinaria necessità e urgenza, tra le quali, tra queste norme straordinariamente necessarie e urgenti, c’era la depenalizzazione del mancato versamento della tassa di soggiorno, situazione nella quale – per mera combinazione – si trovava una persona a lui molto vicina. Non abbiamo avuto la stessa disponibilità quando si parlava dei rimborsi Covid del 100 per cento ai gestori di talune autostrade, quando per tutti gli altri al massimo c’era il 20 per cento (Applausi) e in tante altre occasioni. Quelle erano situazioni strettamente inerenti alla funzione dei Ministri o comunque dei membri del Governo.

Veniamo alle citazioni della Costituzione. Viene citato l’articolo 93, l’articolo 54 e persino l’articolo 95. Come è scritto nella stessa mozione di sfiducia, si tratta di un giuramento inerente alle funzioni di Ministro, che è precisamente quello che si fa ai sensi dell’articolo 93. Invece in questo caso si parla di fatti che non soltanto non hanno nulla a che fare con la funzione di Ministro, ma che sono precedenti a quel giuramento. Pertanto sono citazioni, come ho detto prima, solenni, perché quando si parla di Costituzione – anche se bisognerebbe farlo sempre – occorre essere molto attenti, ma anche del tutto infondate e fuori luogo. Ce n’è una ancora più fuori luogo delle altre, ovvero quella dell’articolo 95, che cerca di coinvolgere anche il presidente del Consiglio Meloni in questa vicenda. Ricordo che l’articolo 95, primo comma, dice che: «Il Presidente del Consiglio dei ministri dirige la politica generale del Governo e ne è responsabile. Mantiene l’unità di indirizzo politico e amministrativo, promuovendo e coordinando l’attività dei ministri». L’attività dei ministri in quanto tale, non l’attività come imprenditore o le altre attività che possono avere al di fuori (Applausi) e tantomeno quanto è stato fatto nel passato.

Dunque respingiamo completamente questo tentativo di infangare e di screditare il lavoro del ministro Garnero Santanchè in quanto tale e di tutto il Governo. Pertanto voteremo convintamente contro questa mozione, ribadendo la nostra fiducia al ministro Garnero Santanchè, a tutto il Governo e al Presidente del Consiglio, che ai sensi dell’articolo 95 coordina le politiche del Governo, che stanno avendo un grande successo nella realtà, mentre qui si cerca di portarci su un terreno diverso dalla realtà, quello delle congetture, degli attacchi e così via. Grazie al Governo: continuate a lavorare per l’Italia e per gli italiani, con il nostro pieno sostegno. (Applausi).

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