TutteBalle: “Riforma costituzionale. Secondo il ministro Boschi, si risparmiano 500 milioni di euro l’anno, ma dà i numeri”

Boschi dice che si risparmieranno 500 milioni di euro l’anno: la verità è che, forse, se ne economizzeranno 50. A smentire le rosee, quanto errate, previsioni del ministro delle riforme istituzionali sono il senatore Lucio Malan e le stime della Ragioneria di Stato, peraltro elaborate su richiesta dello stesso Ministero delle Riforme.

500 milioni – 490 per l’esattezza – sembravano in effetti un po’ troppi e, soprattutto, si discostavano dalle stime realizzate dalla Ragioneria di Stato. Così Lucio Malan, che è anche questore del Senato – ovvero colui che ogni anno, insieme a due colleghi, è designato a gestire conti e bilancio di Palazzo Madama – ha deciso di verificare voce per voce le economie dichiarate dal ministro e di metterle in un dossier, pubblicato sul sito del Comitato per il No alla Riforma Costituzionale del Governo Renzi. E indovinate un po’? Dei 500 affermati, se va bene, se ne risparmieranno 50. Un decimo.

Si inizia con il taglio del 33% delle indennità e rimborsi dei senatori, grazie al quale, secondo quanto il ministro Boschi ha dichiarato in Aula, “avremo un risparmio di 80 milioni l’anno”. E’ vero: con Riforma Costituzionale il Senato si riduce di un terzo e c ci saranno 215 senatori in meno. Ma le economie che si risparmieranno solo 42 milioni di euro, ovvero il 53% degli 80 dichiarati dal ministro. Innanzitutto, perché ai senatori-regionali verrà corrisposta una diaria per il trasferimento a Roma; poi, perché i senatori a vita rimangono e, con loro, anche le indennità. Inoltre, il taglio delle indennità dei senatori elettivi causerà anche un mancato introito dell’Irpef di circa 16 milioni di euro. Il risparmio netto sarà, quindi, di 25.746.000 euro. A questo bisogna aggiungere che una parte considerevole della spesa del Senato è per i collaboratori. Tralasciando i commenti sulla volontà di Renzi e della sua maggioranza di licenziare dall’oggi al domani persone (più di un centinaio) che magari da anni collaborano con il Senato (giusto per intenderci, il 93% della spesa di bilancio per il Gruppo del PD è in personale…), il loro licenziamento darebbe luogo a minori entrate fiscali e contributive per 3.339.000 euro. Il risparmio netto è, quindi, di 18.058.000 euro. Sommando tutte le voci, si arriva a poco più di 42 milioni di euro – la metà rispetto a quelli promessi dal Governo Renzi.

Non solo. Secondo il ministro Boschi si risparmieranno “circa 70 milioni l’anno per il funzionamento delle Commissioni, per esempio, d’inchiesta, e per la riduzione dei rimborsi ai Gruppi al Senato”. Il costo del funzionamento delle Commissioni e dei rimborsi ai Gruppi è di quasi 23 milioni di euro. Quindi come si fa a raggiungere i 70 milioni (circa 3 volte tanto) lo sa solo il ministro per le riforme. Ma, andando nel dettaglio: il Senato non scompare e, con lui, rimarranno i senatori e quindi i Gruppi. In altre parole, la voce di costo non scomparirebbe ma, al massimo, diminuirebbe. Secondo Malan, in questo caso il risparmio sarebbe poco più di 5 milioni di euro. Idem per le Commissioni: il nuovo Senato avrà delle competenze quindi, verosimilmente, non saranno tutte eliminate. Inoltre, queste hanno un costo di 1,3 milioni di euro ma, poiché sono a compartecipazione della Camera, il Senato oggi spende per le Commissioni solo 410 mila euro. Anche se fossero del tutto eliminate, non si raggiungerebbe la cifra indicata dal ministro Boschi.

Inoltre, la chicca: Boschi, in Aula, ha spiegato che, dal superamento delle Province, il risparmio “solo per il personale politico” è di “circa 320 milioni di euro all’anno“. Ahinoi, la ministra per le riforme istituzionali non sa che, dal 7 aprile, è in vigore la legge Delrio, che prevede la gratuità per tutti gli incarichi politici (presidente, consigliere, sindaco della città metropolitana, etc) delle Province e delle Città metropolitane. Un errore grossolano… di circa 320 milioni di euro l’anno.

Infine, sempre secondo la ministra PD, “la soppressione del CNEL porta a un risparmio annuo di circa 20 milioni di euro l’anno”. Sapete quanto costa il CNEL? Poco più di 10 milioni di euro l’anno. Come sia possibile che un ente che cosa 10 milioni di euro, se soppresso, ne faccia risparmiare 20, lo sa solo lei.

In sintesi: Boschi annuncia 500 milioni di euro risparmiati. La verità è che se ne risparmierebbero solo 50. Il ‘solo’ è legittimo. Lo Stato italiano, ogni 30 minuti, notte compresa, spende più o meno quanto si risparmia – davvero – con la riforma costituzionale Boschi–Renzi. Ora, tenendo conto che la democrazia ha un costo, è meglio risparmiare tagliando a gogo o gestendo la macchina statale con maggior efficienza e capacità?

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