Sono nato il 30 Luglio 1960 a Luserna San Giovanni, Val Pellice, in provincia di Torino. Anche se da anni la sede principale del mio lavoro è Roma, quella che è veramente casa mia – e dove torno quasi tutti i fine settimana – rimane sempre Luserna.
Mio padre si chiamava Aldo, e fu falegname, operaio, camionista e impiegato in un’azienda siderurgica. Alpino, arruolato nel febbraio 1940, partecipa alle campagne di Francia e dei Balcani, dove lo coglie l’8 settembre. Il suo reparto combatte con gravi perdite contro i tedeschi, che alla fine fanno prigionieri i superstiti: deportato in Germania, rifiuta di aderire alla Repubblica Sociale – cosa che gli avrebbe permesso di tornare in Italia. Verrà liberato dalle truppe americane nella primavera del 1945 dopo 19 mesi di prigionia in cui uno su dieci dei suoi compagni muore per le condizioni di lavoro e detenzione.
Mia madre si chiama Enrica Benech Malan, già apprezzatissima (spero che non legga queste righe perché rifugge le lodi) insegnante elementare, impegnata nelle attività della Chiesa Valdese. Come mio padre, è stata più volte deputata al Sinodo Valdese.
Grazie a loro ho imparato – tra le altre cose – che è meglio essere in pochi, criticati, ma nel giusto, che in tanti, lodati, ma nell’ignavia. Grazie a loro (e grazie a Dio!) sono cristiano e valdese, e con loro ho militato nel movimento di Testimonianza Evangelica Valdese che si impegnò per un risveglio spirituale e contro la politicizzazione della Chiesa.
Ho due figli, la maggiore è laureata in psicologia, il minore è fumettista autore della collana Potpourri comics. Dal 2005 sono sposato con Maria e nel 2013 abbiamo avuto la gioia di una figlia.