Legge Bilancio: Malan (Fd’I), rispettati impegni con elettori, orgogliosi di questa manovra

Signor Presidente, signori rappresentanti del Governo, anzitutto vorrei dire che è bello vedere qui ben sei ministri: non eravamo abituati in sede di fiducia a vedere più di un Sottosegretario a volte. (Applausi). Grazie, quindi, per la vostra presenza.

Signori Sottosegretari e Vice Ministri, colleghi senatori, il Gruppo Fratelli d’Italia voterà con orgoglio questo disegno di legge di bilancio innanzi tutto per una ragione: perché rispetta il programma che abbiamo presentato agli elettori e sulla base del quale abbiamo avuto la loro fiducia. Questo è il nostro primo dovere: tenere fede agli impegni presi, e noi lo stiamo facendo, (Applausi).

La manovra tiene fede agli impegni con gli elettori perché ha le idee chiare e ha tre principali indirizzi. A parte la questione del caro energia, che è un’emergenza da tutti riconosciuta e sulla quale sono impegnate gran parte delle risorse, le direttive principali sono le imprese e il lavoro.

La Repubblica, come dice la Costituzione, è fondata sul lavoro, non sull’assistenzialismo, non sulle rendite di posizione (Applausi), sui monopoli pubblico-privati, con i profitti che vanno ai privati, quando ci sono, e le perdite che restano al pubblico quando, appunto, ci sono le perdite. Diversi interventi vanno in questa direzione: anzitutto non disturbare chi produce, non disturbare chi lavora, avere attenzione in particolare per coloro che hanno redditi bassi.

In merito alla questione della tassa piatta incrementale, i grandi esperti dell’opposizione, della sinistra, dicevano di non sapere neppure cosa fosse. Bene, adesso è un fatto, è nell’articolato del testo ed è ciò che premia chi aumenta il proprio reddito da lavoratore autonomo; dunque, premia la produttività, chi cresce, chi investe.

C’è la tassa piatta per i lavoratori autonomi fino a 85.000 euro. Come è già stato chiarito in precedenza, si tratta di un aspetto di giustizia.

Chi ha detto che in questo modo c’è una disparità tra lavoratore autonomo e lavoratore dipendente non ha fatto i conti oppure li ha fatti e poi viene qui e mente (Applausi), perché, fatti i conti che hanno fatto gli esperti, in questo modo si mette quasi allo stesso livello la tassazione del lavoratore dipendente con quella del lavoratore autonomo, che in più ha il rischio di impresa.

Ci sono molti interventi sulle infrastrutture e altrettanti interventi a favore dell’agricoltura, di tutto il settore che comporta la sovranità alimentare. Per esempio, per i dipendenti c’è la detassazione delle mance, la riduzione delle imposte sui premi di produttività, anche questo per andare nella direzione del merito, che non è solo nel nome di un Ministero, ma diventa realtà giorno per giorno.

C’è un taglio ulteriore del cuneo fiscale in particolare per i redditi bassi; ci sono gli incentivi alle assunzioni con il sistema più assumi e meno paghi, che è stato uno degli impegni principali della campagna elettorale. (Applausi).

C’è tanta giustizia fiscale, esattamente l’opposto di quanto viene detto; ad esempio l’esenzione dell’IMU sugli immobili occupati (Applausi): non è giusto che chi ha un immobile occupato, con lo Stato che non riesce a intervenire per liberarlo, debba anche pagare le imposte su questo immobile, che non è più suo; suoi sono soltanto i danni e magari qualche altra imposta da pagare.

C’è l’indeducibilità dei costi per operazioni con Paesi non cooperativi dal punto di vista fiscale: questa è lotta all’evasione fiscale, non imporre ai cittadini dei limiti all’uso del contante di gran lunga al di sotto dei limiti europei. (Applausi). Qui si parla tanto di essere europeisti poi, quando l’Europa ha delle norme, in Italia se ne fanno delle altre perché voi siete più bravi e più virtuosi.

C’è un forte aumento del contributo a carico degli extra profitti delle aziende del settore energetico, decisamente aumentato rispetto alla versione dello scorso Governo, che soprattutto diventa operativo mentre quello dello scorso Governo che doveva rendere 10 miliardi ne ha reso uno. Quei soldi vanno a beneficio delle imprese e delle famiglie che sono in difficoltà, aumentando la platea dei beneficiari. (Applausi).

C’è la tassazione delle attività in criptovalute, ci sono delle agevolazioni per pagare le imposte per coloro che non sono in grado di pagarle. Quelli che voi chiamate condoni sono infatti modi per consentire allo Stato di percepire imposte che in passato non sono state pagate o perché lo Stato non è stato capace di farsele pagare o perché effettivamente le aziende e i privati non erano in grado di pagarle. (Applausi).

C’è l’estensione dei crediti di imposta nel Mezzogiorno; poi ci sono gli interventi importantissimi a favore delle famiglie. Tutti sono d’accordo nel ritenere che sono necessari degli interventi per le famiglie, però poi non ci sono mai state le risorse sufficienti. Questa volta, pur nelle difficoltà di questo periodo, c’è un aumento dell’assegno unico universale, che in molti casi va a rimediare alla norma dell’assegno unico che addirittura in molti casi andava a ridurre il beneficio a favore delle famiglie che avevano figli. In questo modo si rimedia, in particolare per i bambini sotto i tre anni. Per le pensioni minime c’è una rivalutazione degli assegni oltre il limite dell’inflazione. (Applausi). Le pensioni minime sono portate a 600 euro per tutti coloro che hanno da settantacinque anni in su. (Applausi). Insomma, si tratta di una serie di misure molto chiare.

C’è un mese in più di congedo parentale, altra misura di cui siamo orgogliosi, perché la questione della natalità è al primo posto del programma di Fratelli d’Italia, poi purtroppo la priorità emergenziale del caro energia ci ha costretti a fare interventi minori di quelli che avremmo voluto fare, ma che nel passato non erano stati fatti. Vi lamentate dicendo che le risorse sono poche, però queste cose non sono state fatte prima. La riduzione dell’IVA al 5 per cento per i prodotti per l’igiene femminile e per i bambini, inclusi i seggiolini per le automobili, sarà poca cosa, ma prima non era stata fatta, mentre ora è legge. (Applausi).

Nonostante tutto questo, arrivano critiche di vario genere. In particolare mi soffermo sul presunto taglio ai fondi per la sanità. Il fatto di parlare di taglio fa presumere che l’anno scorso c’era una certa somma e che quest’anno ce ne dovrebbe essere una inferiore, altrimenti che taglio è? Ebbene, c’è un aumento di 2,1 miliardi (Applausi), da cui possono venire fondi per le varie esigenze. Ma dico una cosa in più: forse loro volevano aumentarlo maggiormente, peccato che nell’aprile scorso, nel Documento di economia e finanza, il documento fondamentale della legge di bilancio dello Stato, ci fosse scritto – e voi lo avete votato – che nel 2022 era previsto un ridimensionamento della spesa sanitaria (ridimensionamento vuol dire riduzione), che proseguirà anche nel triennio successivo. (Applausi). Questo lo avete votato voi. Noi aumentiamo di 2,1 miliardi i fondi e dite che abbiamo praticato un taglio. Voi volevate tagliare e avete votato quel DEF!

Vi sono poi altre critiche che fioccano con grande generosità. Si dice che 5 milioni di cittadini sono in povertà: ma non avevate abolito la povertà? (Applausi). Avete fatto la festa sul balcone. Tanti giovani sono andati all’estero, mancano medici, c’è l’inflazione; insomma ci spiegano cosa dovremmo fare, ma ci parlano di problemi sorti negli anni scorsi, non nei settanta giorni scarsi da quando è in carica il Governo Meloni. (Applausi). Il Partito Democratico è stato in maggioranza di Governo per dieci degli ultimi undici anni; il MoVimento 5 Stelle è stato al Governo ininterrottamente per gli scorsi quattro anni e mezzo e adesso ci fate il quaderno di doglianze, dicendo le cose che non vanno e che precisamente ci sono generate in quegli anni di Governo. (Applausi).

Infine, sul reddito di cittadinanza nella manovra si fa giustizia sociale, perché si evita di trattare allo stesso modo chi non può e chi può lavorare; inoltre, aver migliorato i parametri va proprio nella direzione della giustizia sociale. Secondo voi è giusto che coloro che lavorano e che fanno anche quei lavori umili, magari pagati di meno, che avete citato, paghino con le loro tasse un sussidio a coloro che rifiutano quei lavori perché non sono dignitosi?

È questa la vostra giustizia sociale: che chi accetta di fare lavori poco pagati paghi il sussidio a chi non li accetta. Questa è stata definita la guerra ai poveri. Queste sono espressioni gravemente irresponsabili, che hanno generato le minacce di morte al Presidente del Consiglio e a sua figlia, le minacce di morte al ministro Crosetto, al presidente La Russa e anche a tanti di noi che ricevono minacce a sé e alle proprie famiglie. (Applausi. Commenti).

 

PRESIDENTE.Può darsi che non vi piaccia quello che dice, ma dovete lasciarlo parlare. Ripeto le parole che ho detto prima. Pazienza, l’opposizione deve anche ascoltare la maggioranza. (Applausi. Commenti).

La invito a concludere, senatore Malan.

 

MALAN (FdI). Se a chi si sente povero viene detto che c’è una guerra contro di lui, in guerra ci si difende, magari anche con minacce che speriamo restino tali.

Noi siamo a fianco del presidente del Consiglio Giorgia Meloni e di tutto il Governo, perché non abbiamo certamente paura di queste cose e abbiamo assolutamente il desiderio e metteremo tutto l’impegno necessario per attuare l’intero programma di Governo, a cominciare da questa legge di bilancio, sulla quale votiamo convintamente la fiducia. (Applausi).

 

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