8 MARZO, MALAN (FI): UTERO IN AFFITTO E BAMBINI SOTTRATTI NUOVA SCHIAVITÙ

“In questa giornata ricordiamo le grandi irrinunciabili conquiste in tema di parità di diritti, e ribadiamo la più totale condanna a ogni violenza sulle donne. Ciò che in Italia è scontato non lo è in altre società, con le quali pure abbiamo intensi rapporti. Vi sono multinazionali della ristorazione che in Occidente sventolano le bandiere del ‘gender equality’ e in paesi islamici erigono un muro tra il settore degli uomini e quello delle donne, o non lasciano entrare donne se non accompagnate dal ‘custode’. In Occidente vediamo nascere nuove schiavitù e abusi, come l’utero in affitto, con la donna ridotta a incubatrice a pagamento a beneficio di coppie omosessuali e non. Una schiavitù, di cui di solito sono vittime donne di paesi poveri, cui ne seguono altre: quella delle ragazze ‘donatrici’ di ovuli attraverso una procedura che – se ripetuta molte volte come spesso accade – rischia di compromettere gravemente la loro salute riproduttiva. In USA le studentesse con borsa di studio per meriti sportivi rischiano di essere private di quanto conquistato perché maschi ‘che si sentono femmine’ gareggiano per decreto con loro, mortificando lo sport femminile. Non dimentichiamo le tante donne che vanno in centri anti-violenza per sfuggire a un compagno manesco e spesso vengono private della potestà genitoriale, arrivando a perdere i bambini se escono o sono espulse dal centro. Altre donne vanno incontro alla stessa sorte anche fuori da quei centri, costrette a impiegare ogni risorsa economica per le rare visite e per la tutela di un avvocato al fine di riabbracciare i loro figli. Una società più giusta rispetta le donne sempre, non solo l’8 marzo, e non solo con le quote per Parlamento, Governo o CdA aziendali. L’impegno politico deve essere rafforzare la dignità della donna nella quotidianità.”

 

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