“Il Coronavirus del Covid-19 non è razzista e dunque entra negli organismi degli italiani, ma non disdegna i corpi di persone di qualunque provenienza geografica, etnica o sociale. Puoi dunque trovarlo in chi naviga su imbarcazioni di lusso private, ma anche nei migranti che arrivano sul barcone, dove peraltro le distanze non ci sono e il contagio è evidentemente più facile che altrove. Questa ovvia constatazione sembra sfuggire al Governo che da cinque mesi impone agli italiani con il pugno di ferro delle multe pesanti limitazioni, anche non suggerite dal famoso CTS. Tiene gli anziani delle RSA più segregati dei detenuti, ma il pugno diventa di pastafrolla quando si tratta di contrastare l’ingresso di centinaia di migranti, molti dei quali portatori di contagio senza documenti ma magari con il barboncino, che giungono principalmente da Tunisia e Bangladesh, dove non c’è alcuna guerra da molti decenni. Non vorrei che la risposta del Governo all’aumento dei contagi, in gran parte importati con i barconi, fosse un’ulteriore stretta sugli italiani.”
Roma, 8 agosto 2020