DA M5S SOLO FAKENEWS PER IL Sì

Lucio Malan, senatore di Forza Italia, ha dichiarato:

“Gli argomenti dei dirigenti del M5S a favore del Sì al referendum sono quasi esclusivamente basate sulle fake news, cioè sulle menzogne. Le ultime esternazioni dell’onorevole Luigi Di Maio (che come ministro degli

esteri viola costantemente il regolamento del Senato non rispondendo alle interrogazioni nei termini previsti) ne mettono in campo una bella rassegna. Al primo posto la balla dei soldi, secondo la quale si risparmierebbero 500 milioni che ogni legislatura: Carlo Cottarelli, esperto internazionale di bilanci a differenza di Di Maio, ha detto chiaro che si tratta di 57 milioni all’anno, aggiungendo che tagliare i parlamentari per quella somma è stupido e pericoloso. Al secondo posto, la balla internazionale per cui l’Italia con il taglio si adeguerebbe ai numeri degli altri paesi: in realtà, con il taglio l’Italia diventerebbe il paese della UE con il minor numero di parlamentari rispetto alla popolazione, superando anche la Germania, che, oltre ai 707 membri del Bundestag federale (non contiamo i 69 componenti del Bundesrat) ha 1847 parlamentari regionali contro i nostri  897 consiglieri regionali.  Al terzo posto, la balla storica di quando dice che i padri costituenti stabilirono il numero di 945 parlamentari per via di una situazione di emergenza: i costituenti – a differenza degli attuali destruenti – lavorarono nella prospettiva di una Italia libera e prospera e vollero un deputato ogni 80mila abitanti e un senatore ogni 200mila, il che comporterebbe oggi 753 deputati e 301 senatori, dimostrando di avere prospettive di un ampio periodo che include evoluzioni demografiche di decenni. Il numero di 630 + 315 fu deciso in pieno boom economico nel 1963, altro che emergenza. Va forte anche la balla dell’efficienza: l’ex ministro dei rapporti con il parlamento Fraccaro dice che con meno membri le camere saranno più efficienti. Proprio lui che nel dicembre 2018 costrinse il Senato ad esaminare la legge di bilancio in 24 ore! Con la Camera ridotta a 400 deputati come ai tempi di Mussolini, per approvare una legge sarà sufficiente battere i tacchi? Sempre Fraccaro dice che il taglio faciliterà il cambiamento della legge elettorale: proprio lui da ministro ha chiesto e ottenuto l’approvazione della legge 51 del 27 maggio 2019 in parallelo alla ddl sul taglio, che ha già riformato la legge elettorale. In realtà, nessuno sa come sarà una eventuale legge elettorale, che potrebbe benissimo non cambiare proprio per via della legge ‘Fraccaro’, né come saranno cambiati i regolamenti di Senato e Camera. Tra l’altro, Fraccaro & C dovrebbero sapere che il Regolamento Senato è stato appena cambiato nel 2018 anche con il voto M5S, in chiave ‘efficientista’. Trovo inquietante parlare di ulteriore ‘snellimento’ dei lavori. La prospettiva in realtà è quella detta apertamente da Davide Casaleggio: l’abolizione del Parlamento, o, per questioni formali, il suo annichilimento.”

6 settembre 2020

Torna in alto