Signor Presidente, il Gruppo Forza Italia, insieme agli altri Gruppi delle opposizioni, ha chiesto già da tempo di poter votare dei documenti riguardanti la situazione in Venezuela. Siamo riusciti a ottenere, sia pure a fatica, la presenza del Ministro, ma solo a titolo di informativa e non di comunicazione e, di conseguenza, senza l’opportunità per il Senato di votare. Il Ministro già nelle sue prime dichiarazioni e poi anche in Assemblea ci ha parlato del tentativo di raggiungere una posizione comune dell’Unione europea. L’avevamo ampiamente sospettato, ma in questi giorni abbiamo la certezza, che viene dichiarata in tutte le sedi, che la posizione comune dell’Unione europea non si è raggiunta per l’opposizione o il veto del Governo italiano, in altre parole c’è stato detto l’opposto della verità.
Dalla comunità italiana in Venezuela ci arrivano in continuazione filmati, lettere e messaggi, che ci chiedono di sostenere la democrazia, nella persona del presidente dell’Assemblea nazionale, Juan Guaidó (Applausi dal Gruppo FI-BP e dei senatori Casini, Margiotta e Marino), che ai sensi della Costituzione del Venezuela ha proclamato il proprio ruolo di Presidente ad interim, per portare il Paese ad elezioni democratiche. Riteniamo che sia gravemente lesiva della dignità dell’Italia, la posizione che l’Italia stessa ha assunto, impedendo all’Unione europea di assumere una posizione a livello governativo, ma consentendo al Parlamento europeo, che a differenza del Senato ha potuto votare, di votare a larga maggioranza una risoluzione in cui riconosce Juan Guaidó quale Presidente legittimo pro tempore della Repubblica venezuelana. (Applausi dal Gruppo FI-BP e della senatrice Malpezzi).
Chiediamo pertanto che venga al più presto il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, in modo da poter votare la nostra mozione, naturalmente insieme alle altre che verranno presentate sull’argomento, perché non è accettabile che il Governo italiano prenda posizioni di questo tipo, impedendo al Parlamento di esprimersi, a maggior ragione visto che le posizioni assunte dal Governo italiano a livello internazionale e in particolare a livello dell’Unione europea sono state l’opposto di quanto il Ministro ha dichiarato al Parlamento e agli italiani tutti.