“La presentazione alla Camera di “Generale Mori: un’Italia a testa alta” è un utile spunto per dare il giusto rilievo a un uomo che la lotta alla Mafia e al terrorismo l’ha fatta sul serio, rischiando personalmente e – da buon carabiniere – per abnegazione al dovere e non per costruirsi una carriera a chiacchiere.
Occorre ricordare un uomo che, in cambio alla sua straordinaria opera di lotta al crimine, ha ricevuto infamanti procedimenti giudiziari – il cui esito ha pienamente restituito a Mori l’onorabilità, ma non i lunghi anni di sofferenza sotto l’accusa di aver favorito i criminali contro i quali ha combattuto”.