Governo, Malan: ora veloci su energia e giustizia

“Attenzione a forze che vogliono creare scompiglio”
Roma, 29 gen. – Alla vigilia dei primi cento giorni di
governo Meloni – esecutivo che ha messo in cima all’agenda la
tutela delle fasce più deboli e che ha ottenuto la promozione
della manovra in Europa tenendo calmi i bollori dei mercati –
torna lo spettro dell’eversione di matrice anarchica. Per Lucio
Malan, presidente dei senatori di Fratelli d’Italia, è tutt’altro
che una coincidenza: “Le forze che mirano a creare scompiglio
intervengono più facilmente nei momenti delicati: per loro è
un’occasione per farsi sentire. Sono dinamiche da non
sopravvalutare ma nemmeno da sottovalutare”. Nessun timore, però:
per Malan gli anticorpi della Nazione, sia giudiziari che
sociali, sono più che maturi.

In una intervista al quotidiano Libero, Malan spiega che sul 41
bis “il Governo, con il suo primo decreto, è intervenuto per
evitare che uscissero delle persone, come i boss mafiosi, che non
avevano dato segno di quel ravvedimento che è giustamente
previsto nella Costituzione, come finalità della pena, evitando
che una scarcerazione automatica a una certa data mettesse in
circolazione persone pericolose per l’ordine pubblico. Poi è il
magistrato che valuta le condizioni caso per caso. Nel caso di
Cospito, diverso da quello di un boss mafioso ma assai complesso,
spero che l’organo competente si pronunci in tempi rapidi”.

Sul versante giustizia – aggiunge il parlamentare – “sia il
premier che il ministro hanno sottolineato la volontà di fare una
riforma a favore di un miglioramento generale
nell’amministrazione della giustizia: e ciò non può che essere
anche nell’interesse dei magistrati. Credo oltretutto che nessuno
possa negare che così com’è oggi questa giustizia ha delle gravi
carenze che si ripercutono sui diritti dei cittadini da un verso,
sulla sicurezza per un altro e anche sul Pil”.

Domani supererete lo scoglio dei primi cento giorni, riflette
Libero. “In pochissime settimane e in un contesto difficilissimo
è stata prodotta una legge di bilancio che è riuscita a
contrastare gli effetti del caro energia per le più fasce più
deboli e per le famiglie. Tutto questo in un quadro di fiducia
dei mercati. Negli ultimi tre mesi la borsa è salita del 25% e lo
spread è sceso di 31 punti. Ragion per cui i catastrofisti sono
ampiamente delusi mentre invece chi ama l’Italia è decisamente
soddisfatto. E questo è solo l’inizio”.

Fra i progetti già attivati vi è il “piano Mattei” che fra
Algeria, Egitto e Libia inizia a prendere corpo con programmi
ambiziosi dal punto di vista energetico. “Se pensiamo che la
Cina, lontanissima dall’Africa, è enormemente presente e
influente lì e l’Europa è quasi del tutto assente diciamo che
Giorgia Meloni ha intrapreso la strada giusta. Da qui verranno
ulteriori grandi risorse energetiche di cui in questo momento c’è
certamente bisogno. E dalle sue coste parte la grande ondata
migratoria, per cui una presenza significativa lì è importante A
cui aggiungo la felice idea di denominare questo piano “Mattei”,
dedicandolo a un uomo di grandi vedute che sapeva avere una
visione per un futuro diverso: per noi e per gli africani.

Nessun problema secondo Malan rispetto
al confronto con le opposizioni. “C’è stato già grande spazio per
il dibattito parlamentare su tutti i decreti che sono passati –
spiega a Libero – Per ciò che ci riguarda, qui al Senato contiamo
di portare in discussione al più presto una mozione contro il
cibo sintetico. Un elemento che danneggia l’eccellenza italiana
maggiormente riconosciuta nel mondo: il nostro stile alimentare.
Ci poniamo come obiettivo stringente anche quello di ripristinare
le regole democratiche nell’amministrazione delle Province”.

Non è una battaglia impopolare? “Qualcuno aveva raccontato che
abolendole si risparmiavano decine di miliardi. Cosa che non mai
stata vera: si sarebbero risparmiati se si fosse smesso di fare
tutto ciò che fanno le Province, per esempio la manutenzione di
migliaia di chilometri di strade o la gestione di molte scuole.
Visto che le Province sono rimaste e siamo in una democrazia è
bene che tutto ciò venga fatto sotto la responsabilità politica
di persone scelte dai cittadini”.

Con un Senato ristretto di un terzo i rischi di tenuta della
maggioranza non permettono cali di tensione. Secondo lei dopo le
Regionali ci saranno contraccolpi? “Ci auguriamo di vincere
ovunque e, ovviamente, ogni partito cercherà di fare del proprio
meglio. Non penso proprio che ciò possa rappresentare un
problema. È interesse comune, infatti, portare avanti il
programma e soddisfare le esigenze degli italiani. Se la
maggioranza procederà spedita, all’interno di questa ciascun
partito potrà avere le sue soddisfazioni”.

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