Intelligo News: Malan (FI): “Guerra sul Senato, cittadini tagliati fuori. NCD vero estremista…”

“Renzi fa di tutto per allungare i tempi e non combinare granchè. Se va avanti così, meglio tornare al voto”. Non ha dubbi Lucio Malan, senatore di FI che, sulla ‘guerra’ di Palazzo Madama, punta l’indice sul metodo del Premier che “non vuole che i cittadini scelgano”. A Intelligonews parla di unEuropa “germanocentrica” e troppo schiacciata sugli organismi finanziari che “hanno potere di vita o di morte sulle persone, gli Stati, le imprese”.

Lei è favorevole alle elezioni per i senatori. Lo sa che sta sostenendo l’opposto di ciò che vuole Renzi?

«Sì, perché a Renzi piace di più la posizione di massimo potere senza passare dal voto popolare. Adesso, pensare che neppure più una parte dei parlamentari – che sono poi quelli che hanno votato la fiducia a Renzi, che hanno votato il Capo dello Stato che, negli ultimi tempi, ha avuto grande peso – vengano scelti dai cittadini mi pare una cosa veramente drammatica. Si è parlato per anni del Porcellum col quale i cittadini potevano scegliere tra tante liste ma non i nomi dei loro rappresentanti, oggi ci troviamo di fronte a una proposta in base alla quale non c’è nessun nome, nessuna lista: scelgono alcuni e solo per alcuni. Lo trovo un principio curioso».

A questo punto salta l’accordo Berlusconi-Renzi?

«Se il principio fondamentale è che non si deve più votare, evidentemente in quel patto c’è stato un equivoco. Renzi non ha la Maggioranza al Senato e non ha l’appoggio intero del suo partito, all’interno del quale il grande diffidente è il presidente di Palazzo Madama Grasso che, come richiamato all’ordine dalla Serracchiani, è stato eletto nel PD. Ma non capisco perché le sue opinioni non debbano contare. Renzi sta facendo il possibile per non avere l’accordo con i suoi e le altre forze politiche, sta mettendo giù proposte come quella del Senato ma poi, di fronte alle obiezioni, dice non mi muovo di un centimetro. Mi pare che faccia di tutto per non fare le riforme, per poi magari scaricare la colpa sui parlamentari cattivi…».

Cosa c’è dietro? L’opzione voto anticipato torna in auge?

«E’ evidente che, se il PD vuole le elezioni, le elezioni ci saranno – anche perché senza il PD non si può fare un Governo e il PD non ha una maggioranza da solo. Se questo è l’obiettivo dei dem, mi pare che Renzi stia seguendo la via giusta».

Ma è un’opzione che stuzzica anche voi perché Brunetta, da ieri, si è rimesso sulla rotta del voto anticipato.

«Noi siamo a favore della democrazia e dunque le elezioni a noi non dispiacciono – specialmente se l’alternativa è un Governo che fa una serie di promesse ma che, nei fatti, ha aumentato le casse sulla casa e sul carburante. Con la riforma demenziale delle Province che non le cancella, i costi non vengono aboliti e i cittadini non possono scegliere chi deve governare. Se va avanti così, molto meglio le elezioni. Peccato che, contravvenendo all’accordo con Berlusconi, la riforma elettorale sia stata fatta per metà della metà, cioè solo alla Camera e per la Camera».

In che senso?

«Il Senato esiste ancora ed esisterà almeno per un altro anno, considerando i passaggi tecnico-parlamentari previsti per le riforme costituzionali. Renzi è venuto meno alla parola data a Berlusconi, fermo restando che noi siamo pronti a una radicale riforma dell’Assemblea di Palazzo Madama. Io ho pronto un disegno di legge per abolire il Senato, perché, invece di questa ‘robetta’ fatta per i Sindaci e per avere una Maggioranza certa senza passare dal voto popolare, io preferisco l’abolizione totale. La verità è che Renzi vuole allungare il brodo – nonostante ne dica tante, come l’ultima che ha ripetuto: è più importante il cronoprogramma del programma, che è come dire “è più importante fare la cose rispetto a come si fanno”. Un’assurdità, perché è come affermare che in due giorni di costruisce una casa e poi, se crolla, pazienza…».

Romani (FI) dice che è urgente un faccia a faccia Berlusconi-Renzi. Condivide? E’ già in cantiere?

«Non so se è già in cantiere ma condivido la posizione di Romani. Noi le riforme le vogliamo fare, come abbiamo fatto nel 2005, ma è stato il PD del quale Renzi faceva parte, guidato dal grande innovatore della politica Scalfaro, a bocciarle. A quell’epoca, i professoroni come Zagrebelsky e Rodotà si erano espressi contro come fanno oggi. Peccato che allora Renzi abbia dato retta a loro perché, quando era presidente della Provincia di Firenze, il 76 per cento votò ‘no’ alle nostre proposte: riduzione del numero dei parlamentari, differenziazione tra Camera e Senato».

Europee: il voto di ieri in Francia conferma l’avanzata della Le Pen. Che scenari si aprono in Europa? E’ un segnale che vi preoccupa?

«Più che i sintomi della malattia, preoccupa la malattia. E la malattia è che abbiamo istituzioni europee, in particolare quelle economiche, che non rispondono ai cittadini e hanno potere di vita e di morte sugli Stati, sulle persone e sulle imprese. Forse a Renzi piace così perché si toglie la ‘seccatura’ delle elezioni. Non solo, ma abbiamo la Germania che, con la stessa moneta, ha tassi di interesse più bassi e dunque una smisurata concorrenzialità nei confronti degli altri Stati membri dell’UE. Guardi, proprio ieri, per motivi di ricerca, ho esaminato i PIL dei diversi Paesi europei».

Cosa emerge?

«Viene fuori il contrario di quello che dovrebbe essere un processo di integrazione e coesione: i Paesi ricchi come la Germania sono ancora più ricchi e ben al di sopra della media; la Grecia sta molto al di sotto della media e l’Italia, che prima stava poco sopra la media, adesso sta sulla media europea: c’è qualcosa che non torna».

Come valuta l’intesa Berlusconi-Storace? NCD diche che FI sta deviando verso la destra radicale. Cosa risponde?

«I signori di NCD sono già stati in coalizioni e in Governi dove c’era Storace. Gli esponenti laziali di NCD sono stati nello schieramento che aveva Storace prima candidato, poi presidente della Regione, e non mi pare si definissero estremisti di destra – così come ha dimostrato di non esserlo Storace. L’unica cosa estremista che trovo è l’aumento delle tasse sulla casa che NDC ha votato nella finanziaria. Per quanto ci riguarda, lo leggo come un segnale di maggiore coesione del centrodestra».

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