Lavoro: Malan (FdI), dati Istat miglior risposta a previsioni catastrofiste

PRESIDENTE. Il senatore Malan ha facoltà di illustrare l’interrogazione 3-00727 sull’incremento del tasso di occupazione, per tre minuti.

 

MALAN (FdI). Signor Presidente, signor ministro Calderone, il consuntivo dell’anno che termina ad agosto 2023, così come pubblicato dall’Istat, ci dice che per quest’anno il saldo positivo tra nuovi posti di lavoro e quelli che si sono eventualmente perduti è di 523.000 nuovi occupati.

Addirittura più numerosi (550.000) sono i posti come dipendenti permanenti. Questo vuol dire che c’è stata una lieve riduzione nell’ambito degli altri tipi di rapporto di lavoro, per cui non soltanto c’è stato un incremento di oltre mezzo milione di nuovi posti di lavoro, ma addirittura maggiore è stato l’incremento dei rapporti di lavoro dipendente permanente.

Si è raggiunto il massimo storico assoluto degli occupati, cioè del 61,5 per cento. Non era mai stato registrato un tasso superiore a questo, sia nel totale degli occupati, sia per quanto riguarda gli uomini e le donne, ove considerati separatamente. Siamo anche al tasso minimo di disoccupazione dal 2009 (7,3 per cento). In realtà, se consideriamo gli ultimi quarantatré anni, solo tre anni hanno registrato un tasso di disoccupazione più basso di quello attuale, questo in una situazione certamente difficile, in presenza di una crescita che abbiamo la soddisfazione di constatare come sia superiore a quella media dell’Unione europea, ma certamente non vigorosa (intorno all’uno per cento o qualcosina di meno).

Evidentemente, c’è stata una politica del lavoro estremamente positiva, com’era nei nostri programmi, per incoraggiare le imprese assunzioni, al di là dell’aumento della produttività generale che auspichiamo prosegua in modo più abbondante nei prossimi anni per una migliorata situazione internazionale.

Di fronte a questo quadro particolarmente positivo, noi del Gruppo Fratelli d’Italia le chiediamo quali ritiene siano i punti di forza che hanno permesso di ottenere tali risultati, in modo da poterli sostenere nel futuro, per l’azione del prossimo periodo di Governo, e quali nuovi progetti saranno messi in atto per proseguire in questo percorso virtuoso. (Applausi).

 

PRESIDENTE. Il ministro del lavoro e delle politiche sociali, dottoressa Calderone, ha facoltà di rispondere all’interrogazione testé illustrata, per tre minuti.

 

CALDERONE, ministro del lavoro e delle politiche sociali. Signor Presidente, ringrazio i senatori interroganti.

I traguardi raggiunti in materia di occupazione credo siano evidenti a tutti: come avete giustamente evidenziato, l’ultimo rapporto pubblicato da Istat ha messo in luce il recordstorico di occupazione nel nostro Paese e il fatto che il tasso di disoccupazione ad agosto 2023 sia sceso al 7,3 per cento e ci sia anche un tasso di disoccupazione giovanile in riduzione. In linea con questi dati, si segnala la crescita del numero degli occupati, che si attesta a circa 24 milioni, con un aumento rispetto all’anno precedente di quasi 550.000 dipendenti e 48.000 lavoratori autonomi.

Mi preme evidenziare che l’aumento dei contratti di lavoro, così importante soprattutto sul fronte di quelli a tempo indeterminato, si traduce certamente in una maggiore sicurezza economica per le famiglie italiane, che in questo modo possono progettare con maggiore serenità anche il loro futuro.

Sul versante delle misure poste in essere dal Governo, il Ministero del lavoro, con il decreto interministeriale dell’8 agosto 2023, ha dato attuazione alle previsioni contenute nel decreto-legge n. 48 del 2023 sul sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa. Capisco che, quando non la si riesce a cogliere, si dice che l’uva sia acerba, però basterebbe leggere il decreto di attuazione della nuova piattaforma per il Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (SIISL) per comprendere dove sta la riforma e soprattutto in che modo siamo riusciti a mettere in campo azioni sinergiche per far parlare mondi che finora seguivano percorsi assolutamente slegati dalla questione principale: come formare la forza lavoro italiana in modo adeguato alle necessità e alle esigenze del mondo del lavoro e soprattutto come favorire l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro in modo qualificato e rispondente alle richieste delle imprese di oggi.

La piattaforma è pienamente operativa dalla mezzanotte dello scorso 1° settembre. Tengo a sottolineare che è perfettamente funzionante e in questo primo mese di attività le domande pervenute per la misura di supporto per la formazione e il lavoro sono oltre 85.000. In questo bisogna guardare ai numeri, per dire che sono domande non solo di ex percettori di reddito di cittadinanza, ma anche di altri cittadini, che si trovano nelle condizioni di fruire del supporto, ma non hanno un’esperienza di percezione del sussidio.

Nella piattaforma abbiamo inserito, per la prima volta, una ricognizione puntuale di tutta la formazione finanziata in Italia, con una disponibilità a oggi di circa 700.000 posti nei corsi di formazione, di 100.000 progetti di utilità collettiva e di più di 70.000 proposte di lavoro, che si stanno intermediando e per le quali abbiamo già le nuove assunzioni.

A questo aggiungo che, al fine di incoraggiare e sostenere l’occupazione giovanile, sempre il decreto-legge lavoro ha previsto il riconoscimento, per i datori di lavoro privati, di un incentivo pari al 60 per cento della retribuzione mensile.

In relazione alle politiche attive del lavoro, il programma GOL (garanzia occupabilità lavoratori) ha raggiunto, in un anno di esercizio, un milione e mezzo di lavoratori. Su questo abbiamo anche alcune indicazioni, che ci fanno capire quali sono le qualificazioni tendenziali e le richieste in questo momento dei nuovi percorsi professionali e delle professionalità. Siamo intervenuti per ridefinire, nell’ambito del disegno di legge scuola, il percorso e il congiungimento tra la formazione professionale di natura regionale (per quanto riguarda le competenze del Ministero del lavoro) e il percorso di studi terziario oppure il mondo del lavoro.

Devo dire, in conclusione, che favorire le condizioni per un mercato del lavoro più flessibile, ma allo stesso tempo sicuro, è certamente il faro della nostra azione di governo. Lavoriamo quotidianamente per favorire l’inclusione lavorativa, per rendere il mercato del lavoro più dinamico e per farlo crescere in termini di qualità. Credo che la strada tracciata sia quella giusta. Certamente gli interventi da mettere in campo sono ancora tanti e, tra questi, vi è la revisione degli strumenti di politica attiva che non sono più coerenti con le necessità attuali del mondo del lavoro. Tutto questo passa però dalla lettura corretta delle dinamiche occupazionali, dalla definizione di nuove politiche coerenti – come dicevo – con la transizione in atto nel mercato del lavoro e dall’esigenza di curare percorsi formativi adeguati alle richieste di nuove professionalità che vengono dal mondo delle imprese. Il tutto va unito, ovviamente, a nuove norme e strumenti che consentano un più efficace raccordo tra il mondo dell’istruzione e della formazione professionale e il lavoro, ma in questo momento ci sono a mio avviso le condizioni per far… (Il microfono si disattiva automaticamente). (Applausi).

 

PRESIDENTE. Ha facoltà di intervenire in replica il senatore Malan, per due minuti.

 

MALAN (FdI). Signor ministro Calderone, la ringraziamo a titolo personale e a nome di tutto il Gruppo Fratelli d’Italia. Riteniamo che le politiche che sono state perseguite, i risultati già ottenuti e quelli che ci si prefiggono siano la risposta migliore nei confronti di chi ci ha votati sulla base di un programma che metteva la produttività e il lavoro al centro degli obiettivi. Coerentemente tutto ciò è stato al centro della prima legge di bilancio presentata da questo Governo e di diversi altri provvedimenti.

Riteniamo che sia la risposta migliore nei confronti dei cittadini italiani in generale, di coloro che lavorano, di coloro che hanno cercato e trovato un lavoro nel corso di questi mesi e di coloro che ci auguriamo lo troveranno, grazie anche alle iniziative che ci ha illustrato. L’aumento della base occupazionale è sicuramente un aspetto estremamente positivo, perché vuol dire che più persone hanno modo di realizzarsi attraverso il lavoro e non attraverso l’assistenzialismo, cioè in modo dignitoso, con prospettive per il futuro, facendo ciò che la Costituzione prevede, cioè contribuire al benessere della Nazione e della collettività. Questo è particolarmente significativo, dato che l’articolo 1 della nostra Costituzione dice che la Repubblica si fonda sul lavoro.

Riteniamo che sia anche una risposta alle critiche e alle previsioni catastrofistiche che erano state fatte. Il lavoro – come lei ha detto, signor Ministro – è importante che sia qualificato; ci dev’essere la flessibilità per adattarsi ai tempi, ma occorre andare in una direzione di lavoro qualificato, che dunque per sua natura sarà più stabile, come dicono i numeri che già abbiamo visto.

Vorrei rilevare un ultimo aspetto: l’aumento dell’occupazione in generale crea le premesse di mercato, oltre agli interventi di altre leggi che già sono vigenti e quelle che potranno essere introdotte, per portare, per una dinamica naturale di mercato, a un aumento dell’entità delle occupazioni. Non dimentichiamo infatti certamente il problema del lavoro povero, né coloro che oggi sono ancora alla ricerca di lavoro, ma il fatto di fare incontrare le esigenze delle aziende, dunque del mercato del lavoro, con la preparazione degli aspiranti lavoratori, è un aspetto estremamente importante.

La ringraziamo e, a nome di tutto il Gruppo, le auguriamo buon lavoro per il proseguimento della legislatura. (Applausi).

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