La politicizzazione di certi magistrati viene fatta passare per una invenzione berlusconiana. In realtà, a dimostrarlo sono proprio i documenti ufficiali di Magistratura Democratica – terza per grandezza tra le associazioni di magistrati alle ultime elezioni. (Secondo Wikipedia, oggi ha 900 magistrati iscritti ma non è dato di sapere i nomi.) Ecco qualche saggio della loro ideologia.
Dalla mozione approvata dall’Assemblea Nazionale di Magistratura Democratica il 5 dicembre 1971 , la cui linea è stata sempre confermata in seguito. Si tratta in pratica del manifesto della corrente.
“… per la determinazione della linea politica della corrente” vi è “la convergenza su alcune acquisizioni fondamentali che si identificano nel riconoscimento:
a) della caratteristica di classe della giustizia […];
b) delle possibilità di fornire un contributo reale all’avanzamento del movimento popolare1 anche attraverso una nuova politica della giustizia;
c) che i problemi giudiziari non devono essere ridotti a meri problemi tecnici…, ma devono essere portati all’interno di tutto il movimento (il “movimento popolare” del punto b) per avviare un processo di riappropriazione popolare dei temi della giustizia. […]
[L’Assemblea] afferma che obiettivo politico di MD è la realizzazione di un modello di teoria e prassi giudiziaria che… renda [la giustizia] funzionale alle esigenze di eguaglianza, partecipazione sociale, economica e politica delle classi lavoratrici2… attraverso la utilizzazione di tutte le contraddizioni del sistema democratico, non per mediarlo al fine di una razionalizzazione del sistema, ma per valorizzare gli elementi che possono portare al superamento del sistema stesso. […]
[L’Assemblea] dichiara che, per l’attuazione delle linee politiche, l’azione deve svolgersi sia all’interno che all’esterno dell’ordine giudiziario attraverso… la ricerca di collegamenti con tutte le forze politiche, tradizionali e non3 , della Sinistra.”
1) L’espressione è generica solo per soddisfare le istanze sia dei seguaci del PCI, sia di quelli della Sinistra più estrema.
2) Tutti luoghi comuni marxisti: per Marx il Partito è, per definizione, la coscienza delle classi lavoratrici.
3) Si intende: PCI e ultraSinistra, a cominciare da Lotta Continua.
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Dalla risoluzione approvata dall’Assemblea Nazionale di Magistratura Democratica il 4 aprile 1973:
“L’Assemblea… osserva che le lotte e le conquiste popolari costituiscono sul piano della prassi giudiziaria e dell’interpretazione delle leggi le fonti di una nuova legalità […]
[L’Assemblea] indica le seguenti linee operative:
1) Necessità che MD… costruisca un rapporto costante e articolato con le forze politiche e sindacali della Sinistra… che consenta di ricercare… obiettivi politici… in un quadro strategico unitario inteso a battere il disegno reazionario e di ristrutturazione neocapitalista. […]
5) Impegno globale di MD per un crescente allargamento dei consensi all’interno e all’esterno della Magistratura sulle linee sopra indicate […]
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Dall’articolo “Magistratura e lotte sociali” di Pierluigi Onorato (autore della principale sentenza di condanna di Marcello Dell’Utri) sulla rivista di “Magistratura Democratica”, di cui era tra i dirigenti:
[Dall’analisi della situazione emerge ] “l’esigenza sempre più avvertita all’interno e all’esterno del mondo giudiziario, che questa frangia di magistrati democratici (quelli di MD)… superi la fase della testimonianza per innescare un processo politico che investa tutta la istituzione e assuma un valore per tutto il movimento.
[…] il momento presente impone a tutti una crescita politica, cioè il superamento dello spontaneismo, la continua preoccupazione delle implicazioni strategiche dei propri comportamenti: in una parola un approccio politico […]
Vera crescita politica doverosa per tutti è invece non riprodurre la separazione fra sfera sociale e sfera istituzionale… (che porterebbe) i quadri democratici della magistratura recuperare e difendere i valori della professionalità… senza uno stretto col movimento. […]
[Occorre] cementare nessi profondi tra movimento democratico e Magistratura… E’ necessario approfondire rigorosamente i contenuti dell’azione politica perché siano sempre sorretti da una lucida consapevolezza strategica e verificati sulla base di questa […].
(Propone poi mosse per fare) avanzare il fronte di lotta delle classi lavoratrici verso trincee finora riservate al nemico di classe… Il diritto è nuovo terreno di lotta tra le classi.
La riproposizione dei nessi tra lotte sociali e Magistratura può avviare unitariamente tutto il movimento democratico a una strategia che:
a) …vede il superamento del sistema capitalistico nel processo di contraddizione tra la socialità delle forze produttive e il carattere privato dei mezzi di produzione […];
c) dia in tal modo reali contenuti politici e sociali a un nuovo blocco storico, che possa progressivamente scalzare quello oggi dominante… rompendo uno dei nodi dove si produce l’ideologia dei ceti medi… e può conquistarli un blocco alternativo.”