LEGGE ELETTORALE. MALAN (FI): SORPRESA! PER LE PRIMARIE, IL PD USA IL PORCELLUM

“Sorpresa! Dopo averne detto ogni male possibile, il Partito Democratico ha adottato una versione peggiorativa della legge 270 del 2005 per le elezioni della sua assemblea costituente. Per intendersi, usano la legge promossa da Calderoli che loro chiamano <<Porcellum>>. Mi complimento per la scelta perché si tratta di un’ottima legge, ma mi complimento anche per la faccia tosta.

Le liste bloccate senza preferenze – tanto esecrate quando le abbiamo approvate noi – sono trasferite pari pari nel <<regolamento quadro>> del nascituro nuovo partito, all’articolo 12 comma 6. Un altro difetto attribuito alla legge Calderoli sono le diverse soglie di sbarramento: eccole, implicite ma rigide, al comma 1: dal 20% cento nei collegi che eleggono tre delegati all’11,1% in quelli che ne eleggono sette, passando per le soglie intermedie del 16,7%, 14,3% e 12,5%. Come se non bastasse, il comma 3 aggiunge una soglia circoscrizionale per i resti del 5%, norma davvero originale.

Manca però il pregio principale della legge 270: la garanzia della trasparenza e della governabilità per cui, pur con soli 24mila voti di vantaggio, Prodi ha una consistente maggioranza alla Camera e gli elettori sanno per quale leader votano. La norma del partito di Veltroni&C, invece, non solo non garantisce una maggioranza ma, nel caso che nessun candidato alla segretaria nazionale abbia ottenuto la maggioranza dei delegati, all’articolo 14 prevede che i delegati stessi diano vita a un ballottaggio a scrutinio segreto. Come dire che un delegato della lista Veltroni magari alla fine vota per Bindi senza che i suoi elettori lo possano sapere.

Se fosse una legge nazionale direi che questa sì è una porcata, ma è un fatto interno di un partito per cui facciano pure. Ma non prendano in giro la gente fingendo di disprezzare la legge Calderoli – in parte identica, in parte molto migliore”.

Torna in alto