“Ho depositato un disegno di legge perché anche i leader di partiti rappresentati in Parlamento debbano rendere pubblico il proprio reddito e il proprio patrimonio.
Dal 1982, senatori, deputati, ministri e sottosegretari hanno questo obbligo che, con la legge anticorruzione dell’anno scorso, è stato esteso a vice ministri, consiglieri regionali, provinciali e comunali. Per la prima volta quest’anno, però, c’è un partito fortemente rappresentato in Parlamento, il Movimento 5 Stelle, i cui leader non rientrano in alcuna delle categorie citate dalla legge. È una evidente anomalia, tanto più per una formazione che fa della trasparenza uno dei principali miti della sua propaganda.
Credo sia opportuno che il signori Beppe Grillo e Roberto Casaleggio, chiaramente i leader del loro partito, visto che hanno partecipato alle consultazioni al Quirinale, capaci di far eleggere e tenere sotto controllo oltre 160 parlamentari, siano soggetti almeno agli stessi obblighi di un consigliere di un Comune di 15mila abitanti, anche per determinare l’esistenza di eventuali conflitti di interesse”.