“Romano Prodi che si erge a maestro di etica è utile alla politica italiana perché non ci fa perdere il buonumore. Certo, il complesso politico-affaristico DS-Unipol-Cooperative-Mps è un problema molto serio, ma è comico che se ne scandalizzi il candidato della coalizione che su quel complesso si regge.
Il professor Prodi pretende che lo crediamo così ingenuo da non sapere chi pagherà la campagna elettorale o chi l’ha pagata nel 1996? E’ vero però che l’ex presidente dell’IRI ha grande esperienza nel districarsi tra politica e affari, anche se non è chiaro dove lui tracciasse il confine. Ad esempio, quando vendette la rete telefonica delle FS a Debenedetti a 350 miliardi meno di quanto si stava per fare, o quando tentò di vendergli la SME facendo perdere altre centinaia di miliardi al contribuente”.