Migranti: organizzazioni non governative al servizio dei trafficanti di uomini?

Interrogazione al Ministro dell’Interno e al Ministro della Difesa
Premesso che:

secondo un ampio articolo del 3 febbraio u.s. de Le Figaro, il più diffuso quotidiano francese, imbarcazioni delle ONG “meno serie” entrano nelle acque territoriali libiche per prelevare i migranti, incoraggiando gli scafisti a usare imbarcazioni sempre più precarie e moltiplicando così sia il numero di arrivi sulle nostre coste, sia il numero dei morti – parte comunque essenziale dei trafficanti di merce umana, che ne hanno bisogno per poter dare a tutta l’operazione i caratteri di ‘emergenza’ e permettere di parlare di migliaia di persone ‘salvate’ e non semplicemente ‘traghettate’;

il quotidiano parigino cita un rapporto riservato della Commissione Europea in cui si dice che gli scafisti hanno cambiato il loro modo di agire, collocando i migranti su battelli gonfiabili di basso costo non in grado di tenere il mare sapendo che saranno intercettati vicino o addirittura all’interno delle acque libiche; il risultato è un forte ribasso dei costi per i trafficanti che spesso non forniscono più il giubbotto di salvataggio né alcun tipo di cibo; l’articolo cita anche un rapporto riservato di Frontex in cui risulta che i guardacoste libici riferiscono di navi di soccorso che puntano riflettori verso la riva per orientare le partenze; secondo un anonimo diplomatico europeo, ci sarebbero ONG che comunicano direttamente con gli scafisti per coordinarsi;

Le Figaro dice che, accanto a organizzazioni serie come Medici Senza Frontiere e Croce Rossa, ve ne sono altre le cui navi si comportano in modo estremamente discutibile, non solo violando le acque territoriali libiche ma spegnendo i transponder per non essere individuate, non avendo né l’attrezzatura, né la preparazione per occuparsi di centinaia di persone in difficoltà;

l’attività di queste ONG non è dunque quella di individuare e soccorrere imbarcazioni di migranti in pericolo, ma al contrario, di disporsi in modo tale da invitare i trafficanti a mettere in mare i loro passeggeri paganti;

per sapere:

se quanto riportato da Le Figaro risulta ai Ministri;

se le ONG collaborano e in che modo con chi gestisce il sistema di accoglienza sul nostro territorio e se ricevono compenso per queste attività;

se le navi della nostra Marina militare seguono quelle delle ONG sapendo che, quando queste si muovono, è verosimile che vi siano migranti in mare, o quale altra modalità di intervento mettono in atto.

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