Useremo i nostri diritti di opposizione come rappresentanti della Nazione, ai sensi della Costituzione, su ciò che danneggi il benessere o la libertà degli Italiani

Intervento in Aula nella discussione sulla fiducia al Governo Conte

Signor Presidente, Signor Presidente del Consiglio, Signori Ministri, Cittadini che pazientemente ci ascoltate, Colleghi senatori,

questo Governo ha già stabilito un record. Dei diciotto Governi di inizio legislatura, è di gran lunga quello che ha impiegato più tempo per formarsi. Nel 2008, a tre mesi dalle elezioni, come siamo oggi, il Governo Berlusconi, tra le altre cose, aveva già risolto l’emergenza rifiuti di Napoli, abolito la tassa sulla prima casa e approvato il decreto per tenere Alitalia in mani italiane. Non l’aveva annunciato: l’aveva fatto. Ma, almeno, dopo i Governi Monti, Letta e Gentiloni, gli Italiani si aspettavano un Capo del Governo che conoscessero, che si fosse presentato loro spiegando cosa avrebbe fatto a Palazzo Chigi e su cui si fossero fatti un’idea. È stata una delle innovazioni portate da Silvio Berlusconi nella politica italiana. Ecco, invece, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, scelto dai misteriosi vertici del Movimento 5 Stelle sulla base del curriculum.

Il Presidente Conte, però, aveva bene esordito – dicendo che è sbagliato descrivere l’Italia come un Paese di corrotti, che esistono degli episodi di corruzione che vanno combattuti ma che l’Italia è sana. Verissimo, Presidente, ma tutta la propaganda del Movimento 5 Stelle ha sempre detto l’opposto: tutti sono corrotti – tutti tranne loro, naturalmente. Infatti, già nel suo discorso di poco fa, pare prevalgano in merito le idee del Ministro della Giustizia Bonafede, che ha tenuto a far sapere di voler dare ruoli importanti a Piercamillo Davigo, noto per aver detto che non esistono innocenti ma solo colpevoli non ancora scoperti e che, in pratica, non esistono errori giudiziari. Semmai, l’errore è quando qualcuno viene assolto perché – piccolo dettaglio – non sono emerse le prove della sua colpevolezza. Insomma: giusto l’opposto di quello che dicono la Costituzione e le elementari norme di civiltà. Non è solo questione di principi e di diritti individuali. Chi mai vorrebbe investire, creare occupazione e lavoro in un Paese dove sei considerato colpevole fino a prova contraria e, a volte, anche dopo? Vogliamo dirlo che i tempi lunghissimi che ci sono in Italia per far partire un’attività, un’opera pubblica – e, dunque, creare lavoro – spesso sono dovuti al fatto che funzionari pubblici, che dovrebbero firmare le autorizzazioni, temono per quella firma di finire indagati, anche se innocenti, ad anni di graticola giudiziaria? Graticola che volete allungare con l’ulteriore estensione dei tempi di prescrizione e con l’abolizione dei riti abbreviati. Questo è contenuto nel vostro programma.

Insomma, Signore e Signori del Governo, la campagna elettorale è finita. Va bene continuare a dire ciò che si è detto in campagna elettorale (anzi, è giusto). Ma il punto è che non è più tempo dei comizi e dei proclami, ma è il momento di fare. E, per quanto un bel comizio richieda impegno, è molto più difficile governare, -perché, per le spese che prometti, devi trovare i soldi e perché, quando proponi cose contraddittorie, metterle in atto è complicato. Perché nei comizi, parli di quello che vuoi tu – mentre, quando governi, hai a che fare con la realtà che ti pone anche problemi sgraditi.

Ad esempio, condividiamo i propositi del Ministro Salvini di combattere con efficacia l’immigrazione clandestina, ma una delle prime cose da fare sarebbe modificare radicalmente la legge sui minori non accompagnati, approvata dal Partito Democratico e dal Movimento 5 Stelle due anni fa, che consente a chiunque si dichiari minorenne di entrare in Italia e avere subito tutte le prerogative di un cittadino italiano e, in più, una costosa assistenza con cifre che le famiglie italiane con dei bambini sognano. Condividiamo l’idea di rilanciare lo sviluppo dell’economia, ma come si fa a rilanciare l’economia ignorando il Sud nel programma, oppure avendo la contrarietà al treno ad alta velocità sulla tratta Torino-Lione, senza il quale il Piemonte e l’Italia saranno tagliati fuori dai grandi traffici e dai relativi investimenti? E come si fa a rilanciare l’economia incentivando il non lavoro o il lavoro nero, attraverso il reddito di cittadinanza? Condivido la difesa della famiglia voluta dal Ministro Fontana, ma che farà il Governo nei confronti di quei sindaci – a cominciare da quelli di Torino e Roma – che si sono inventati bambini figli di due madri o due padri, cioè nati con l’utero in affitto, proibito in Italia? Si tratta di un palese falso in atto pubblico, poiché la natura non si aggiorna secondo delle mode ideologiche.

Potrei continuare a lungo, ma concludo assicurandole, Signor Presidente del Consiglio, che sappiamo molto bene quali sono i diritti dell’Opposizione e che quelli che Lei ha elencato – la risposta immediata alle interrogazioni, la presenza ai lavori e l’ascolto – sono doveri del Governo. È sconcertante che Lei, che è un uomo di diritto, li ponga come gentili concessioni. La sosterremo se ci saranno provvedimenti che condividiamo e che siano parte del programma di centrodestra, ma useremo bene i nostri diritti di Opposizione – e come rappresentanti della Nazione ai sensi della Costituzione, e non concessioni del Governo – su ciò che danneggi il benessere o la libertà degli Italiani. Voglia Dio benedire l’Italia e proteggerla – se il caso, anche da chi la governa.

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