La forte dichiarazione contraria del presidente Silvio Berlusconi di ieri segna probabilmente il destino del ddl Zan. Se pure dovesse passare alla Camera, i numeri del Senato non consentiranno la sua approvazione. Giusto destino per un provvedimento che non aggiunge nulla alla doverosa difesa di vittime di violenze e aggressioni per questioni di orientamento sessuale, già punite oggi, e invece attacca la libertà di espressione, di religione e di educazione. Berlusconi e Forza Italia continuano ad essere protagonisti, sempre a difesa della libertà, da dovunque provengano i pericoli.
