RAI, VIENIDAME: INACCETTABILI 20 MINUTI DI GENDER ALLE 15

“Con tutti i bambini italiani in casa per il Coronavirus, è del tutto inaccettabile che una trasmissione della Rai, ‘Vieni da me’, di solito garbata e adatta alle famiglie, tratti per venti minuti del cambiamento di sesso di questa persona, con toni sostanzialmente celebrativi. Specialmente in un momento come questo, il servizio pubblico deve evitare di affrontare argomenti così controversi, in modo totalmente acritico e contrario alla sensibilità di tanti italiani, e in fascia protetta. I genitori hanno il diritto e il dovere di scegliere loro tempi e modi per spiegare queste cose. Già ieri la conduttrice, la generalmente bravissima Caterina Balivo, vestiva la maglietta con lo slogan dei gay pride ‘Love is Love’ in caratteri arcobaleno, cosa assai inopportuna, poiché espressione di parte, una parte che pretende utero in affitto e indottrinamento gender nelle scuole. Evidentemente era un modo per lanciare la puntata di oggi. Ora la RAI ponga rimedio, ad esempio dando altrettanto spazio per spiegare, senza contraddittorio per pareggiare le cose, quante sofferenze e suicidi ci siano stati in percorsi di ‘transizione sessuale’, quanto inumano sia l’utero in affitto, e quanto possa danneggiare i bambini certo indottrinamento ideologico, anche antiscientifico. L’ospite di oggi può farsi chiamare e vestirsi come vuole, ma in ogni cellula del suo corpo c’è scritto XY, cioè sesso maschile.”

 

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