“Il decreto legislativo che, così come è stato scritto, fa strage di sedi giudiziarie, riversando – con costi non calcolati – competenze su sedi già oggi sovraccariche, va in diversi punti contro la legge delega, e pertanto auspico che il presidente Napolitano non lo firmi.
La delega prevede infatti criteri oggettivi e omogenei, mentre il decreto sopprime tribunali molto più grandi di altri che vengono invece confermati, anche nella stessa Provincia. Prevede come “prioritaria linea di intervento” un riequilibrio delle competenze territoriali per decongestionare i tribunali metropolitani, mentre nel caso di Pinerolo, ad esempio, fa esattamente l’opposto. Soprattutto, l’obiettivo di “risparmi di spesa e incremento di efficienza” – che sono alla base della delega – sembrano essere diventati, in molti aspetti della sua attuazione, un mero pretesto per scelte arbitrarie, antieconomiche, che creeranno gravi difficoltà all’amministrazione della giustizia.
Infatti, mentre si sbandierano risparmi molto dubbi, non è stato neppure tentato alcun calcolo sui costi certi – quello che in molti casi è un brutale accentramento, peraltro platealmente contrario all’articolo 5 della Costituzione: <la Repubblica attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo>.
Presidente, è quella Costituzione, che Lei, così come i ministri, ha giurato di osservare fedelmente: non firmi!”