Quel poco Personale, che già lavora in condizioni di disagio estremo, dovrà compilare l’ennesimo modulo per specificare che non è stato possibile effettuare il colloquio a causa dell’età del minore o che l’assistenza non è stata data “perché non ce n’era bisogno”
Intervento in Aula per l’illustrazione di emendamenti all’articolo 5 del disegno di legge in materia di protezione dei minori stranieri non accompagnati
Signor Presidente,
ancora una volta tentiamo di usare il senso di realtà, ovvero il buonsenso, in una legge che appare voler tenere rigorosamente il buonsenso al di fuori del proprio testo.
L’emendamento 5.104 propone una modifica all’articolo 19-bis che si intende inserire dopo l’articolo 19 del decreto legislativo n. 142 del 2015, che prevede «un colloquio con il minore, volto ad approfondire la sua storia personale e familiare e a far emergere ogni altro elemento utile alla sua protezione, secondo la procedura stabilita con decreto (…). Al colloquio è garantita la presenza di un mediatore culturale». Con l’emendamento propongo di aggiungere «ove l’età lo renda possibile».
Il bambino nato sul barcone, che ha poche ore di vita quando arriva, deve fare il colloquio con il mediatore culturale? È ovvio che non lo farà ma, intanto, abbiamo scritto che bisogna farlo. Pertanto, quel poco Personale – che lavora già in situazioni di disagio estremo – dovrà, in mancanza del colloquio, compilare un modulo in cui scrive che non è stato possibile effettuare il colloquio di cui all’articolo 19-bis, come modificato dalla legge che purtroppo probabilmente diventerà questo testo, a causa del fatto che il bambino aveva poche ore di età. La burocrazia, che tanto si racconta di voler limitare, invece si alimenta, sempre in nome di questo idolo ideologico per cui questi sono tutti bambini bisognosi ma poi, in certe circostante, ci vuole il mediatore culturale. Ma, Signori, un bambino con quattro ore di vita che colloquio deve fare per raccontare la sua storia al mediatore culturale e all’interprete? Siamo seri!
Naturalmente, poiché il rappresentante del Governo ha anticipato i suoi pareri dicendo che vi è un parere favorevole solo sull’articolo 11, evidentemente esprimerà parere contrario su questo emendamento e credo, con le mie capacità intuitive, che anche il relatore sarà contrario. Anche questo lo lasciamo. Per carità. Infatti, accogliere qualcosa di buon senso… Attenzione, se si accoglie qualcosa di buon senso, poi emerge maggiormente la follia di tutto il resto. Pertanto facciamo finta che sia tutta una roba folle; dato il periodo in cui siamo, potrei chiamarla una carnevalata ma, purtroppo, questa legge durerà tutto l’anno, non sarà in vigore solo a carnevale e ci sarà molto poco da ridere.
Infatti, coloro che davvero sono bisognosi di assistenza non la riceveranno o la riceveranno assieme a centinaia di altre persone, alcune come il signor Amri – che, arrivato da minorenne o dichiarato minorenne in Italia, ha compiuto reati in Italia e in Germania, dove ha ammazzato 12 persone. Questa persona probabilmente darebbe dei problemi anche ai suoi compagni di residenza in un Centro di accoglienza, tant’è vero che sempre questo signore, per l’appunto, fu condannato nientemeno che a quattro anni per un reato compiuto lì. Però niente, dobbiamo accoglierli tutti e trattarli tutti come se fossero delle bravissime persone; follemente, anche i neonati devono essere trattati da diciassettenni. Questa è una cosa veramente straordinaria.
Un altro emendamento cerca di venire incontro al fatto che non è sicuro che queste persone abbiano bisogno di interventi urgenti di primo soccorso. Infatti, molte delle persone che arrivano scoppiano di salute e in tanti casi lo vediamo bene. Arrivano questi ragazzoni pieni di vita e di muscoli. Arrivano con i loro telefonini, fanno il segno della vittoria davanti alla telecamera e telefonano a casa per dire: «È andato tutto bene, venite anche voi». Ma è previsto dalla procedura che si debba dare loro la prima assistenza indispensabile e urgente (figuriamoci la seconda!). Anche lì ci sarà un modulo da compilare: «L’adempimento di cui alla legge (…) non è stato attuato perché, dopo accurati accertamenti, non ce n’era bisogno». Perché non scriverlo?
Sul resto, tornerò durante il voto sui singoli emendamenti.
Votazione nominale dell’emendamento 5.101, presentato dai senatori Malan e Rizzotti: il Senato non approva.
Votazione nominale con scrutinio simultaneo dell’emendamento 5.102, presentato dai senatori Malan e Rizzotti: il Senato non approva.
Votazione nominale dell’emendamento 5.104, presentato dai senatori Malan e Rizzotti: il Senato non approva.
Votazione nominale della prima parte dell’emendamento 5.6, presentato dal senatore Malan, fino alle parole «accertare lo stato di salute»: il Senato non approva. Risulta pertanto preclusa la restante parte.