Siria: Rischio conflitto esteso, Italia facia pesare il proprio ruolo

Signor Presidente,

la situazione in Siria non può che suscitare preoccupazione, a cominciare dalla guerra che è in corso da parecchi anni, ma l’evoluzione che c’è stata in questi ultimi giorni deve metterci in particolare allerta. La questione dell’attacco chimico va approfondita: in ogni caso, va fatta chiarezza sull’episodio e, se c’è stato un attacco chimico, bisogna indubbiamente prenderne atto e adottare delle contromisure. Ma bisogna anche prendere atto dell’escalation che c’è in questi giorni e del pericolo di un conflitto armato esteso a potenze al di fuori del territorio siriano, con conseguenze sugli equilibri e sulla stabilità dell’intero Mediterraneo.

L’Italia – per la sua posizione, per la sua Storia e per il suo ruolo politico – deve far sentire la propria voce e deve lavorare per evitare mosse affrettate e passi che possano portare addirittura ad un peggioramento della situazione, già molto problematica, nell’area. Per questo motivo, mi associo a quanto hanno detto prima di me i presidenti Marcucci e Toninelli, nel chiedere che il Governo riferisca all’Assemblea e venga in Aula per affrontare la questione, che è estremamente importante, indipendentemente dal momento politico interno – perché gli interessi italiani sono costanti, a prescindere da chi è al Governo e dalla profondità della legittimazione che ha.

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