“Come ho detto davanti a lui poco fa in Aula, la gravissima scelta di Pietro Grasso assume un ulteriore marchio di parzialità politica e malafede dato che le carte sono giunte al Senato ben 3 mesi fa, il 5 novembre 2013. Evidentemente la moralità di Grasso si è risvegliata solo dopo 3 mesi, durante i quali – a quanto pare – abbiamo avuto un Presidente del Senato immorale.
In realtà, Grasso ha fatto una mossa cinicamente politica, proprio l’opposto della moralità e della imparzialità. Il 5 novembre, infatti, Berlusconi e Forza Italia erano ancora parte della maggioranza e dunque non era conveniente tirar fuori le carte e non era conveniente fare scelte ‘morali’. Ora invece, questo nuovo attacco alle regole e calpestando l’organo più rappresentativo del Senato, il Consiglio di Presidenza, ha il palese scopo di sabotare l’accordo Renzi-Berlusconi sulla legge elettorale e su altre riforme. Per l’appunto, una cinica mossa politica fatta nella speranza di far naufragare le riforme, provocare le dimissioni di Napolitano e succedergli al Quirinale con una maggioranza forcaiola insieme al M5S.”