Chiediamo che il Green pass venga abolito e si faccia ciò che serve realmente agli italiani

Signor Presidente, ringrazio i colleghi che con i loro applausi mi incoraggiano a fare quello che dovremmo fare qui, e cioè spiegare le ragioni dei nostri voti, che siano a favore o contro. Anzi, dovrebbero spiegarle soprattutto coloro che votano contro. Passo al contenuto del mio intervento.

In questi giorni si vive una distacco dalla realtà di ciò che avviene qui, prima in Commissione (ieri sera), e poi in Aula (questa mattina e questa sera). Apprendiamo le notizie che vengono date – per la prima volta con il giusto rilievo, devo dire – un po’ da tutti i mezzi di informazione, che ci dicono che negli altri Paesi le restrizioni, gli obblighi e tutte le varie misure di contrasto alla pandemia vengono sospese, ridotte, se non annullate; in alcuni Paesi addirittura non le hanno mai avute.

L’estate scorsa l’Italia diceva di fare come la Francia. Ma l’Italia da subito ha fatto molto peggio della Francia stabilendo delle restrizioni molto più pesanti; quelle della Francia sono inferiori a quelle italiane e le stanno revocando; sembra che verranno completamente revocate alla fine del mese prossimo. Il Regno Unito aveva già delle restrizioni limitatissime e vengono abolite tutte, compresa persino la quarantena per i positivi. La Danimarca le ha abolite, pur avendo un numero di contagi superiore a quello dell’Italia. La Svezia non ha mai avuto restrizioni. Negli Stati Uniti, anche gli Stati più rigorosi come quello di New York, si stanno abolendo pressoché tutte le restrizioni; molti altri Stati non le hanno mai introdotte. Il Texas ha abolito tutto dal marzo dell’anno scorso; il North Dakota e la Florida non hanno mai avuto delle restrizioni.

Poi veniamo qui nel mondo irreale del Parlamento e del Governo italiano, che ne introduce di nuove, di più stringenti, di più irrazionali, di più inefficaci. Come ha ricordato questa mattina il senatore Zaffini nel suo intervento in discussione generale, l’Italia è uno dei Paesi con la più alta mortalità, pur essendo il Paese che ha le restrizioni più gravi; bisognerebbe porsi qualche domanda. Basterebbe fare il confronto con altri Paesi che hanno delle restrizioni completamente diverse da quelle dell’Italia, come ad esempio la Svezia: se si va a vedere la curva con le varie ondate di contagi e di decessi, naturalmente comparate alla popolazione, l’andamento è parallelo; a volte la curva della Svezia sale prima di quella dell’Italia, a volte dopo, ma l’andamento è lo stesso. La stessa cosa si osserva confrontando Stati degli Stati Uniti con politiche opposte come la California e la Florida, come il Nord e Sud Dakota, che hanno politiche opposte fra di loro, ma hanno lo stesso andamento.

Di fronte a queste misure, c’è veramente da chiedersi quale sia il senso. Noi abbiamo chiesto fin dall’inizio una serie di interventi al Governo. Il Governo è stato molto generoso nel limitare la possibilità di tutti gli italiani di svolgere una serie di attività; poi ci sono i non vaccinati che vengono sottoposti a una serie di restrizioni ulteriori, francamente ingiustificate in gran parte. Ma tutti gli italiani sono costretti, anche chi ha il famigerato green pass, a passare la giornata a tirar fuori il certificato e a farsi controllare per svolgere le attività della vita quotidiana (entrare in negozi, entrare in Parlamento, salire sui treni e sui mezzi di trasporto). Questo non è un privilegio, ma è un danno anche per loro: pensiamo a quante centinaia di migliaia di persone fanno questo tutto il giorno, e cioè controllare gli altri. Questo vale per le aziende e per le istituzioni pubbliche, con uno spreco di denaro e di tempo anche per chi ha tutte le certificazioni di questo mondo.

Qual è la ragione? Sono efficaci le misure adottate? No. Sono razionali? No. Sono giustificate da un fondamento scientifico? No. Già il comitato tecnico-scientifico ne ha fatte di tutti i colori, non ha azzeccato una previsione, ha detto tutto e il contrario di tutto. E abbiamo appreso poche sere fa addirittura che su parecchie decisioni è stato tenuto del tutto all’oscuro. Poi però il Governo ci viene a dire di aver seguito le indicazioni del comitato tecnico-scientifico: non è vero. Ci stiamo abituando a un Governo che mente sistematicamente al Parlamento. L’ha fatto il ministro Speranza, affermando di non avere operato presso l’Organizzazione mondiale della sanità per nascondere l’assenza scandalosa del piano pandemico in Italia; ci è venuto a raccontare che non era intervenuto e, poi, si è scoperto che era intervenuto. Questo si ripete: nella conferenza stampa sono stati mostrati dai numeri farlocchi e a poche ore di distanza il numero dei non vaccinati è aumentato di due milioni e mezzo. Succedono le cose più incredibili.

Allora, noi abbiamo chiesto al Governo di non esercitarsi nel limitare il più possibile la libertà dei cittadini italiani, causando gravissimi danni all’economia italiana, in particolare nell’ambito del turismo, del settore delle mostre e di tutto ciò che è organizzazione di eventi, perché sono migliaia le aziende che chiudono. Ebbene, lo Stato non fa quello che dovrebbe.

Noi abbiamo chiesto, praticamente da due anni, di lavorare per l’aerazione nelle scuole e finalmente in questo provvedimento, anche grazie a un nostro emendamento, se ne parla. Abbiamo chiesto il potenziamento dei mezzi di trasporto, ma non è stato fatto. Abbiamo chiesto degli interventi seri sulle terapie tempestive per tutte le altre malattie, perché si dice sempre che è meglio prevenire che curare, ma si dice anche che bisogna intervenire tempestivamente. Rispetto al Covid, che – non si manca di ricordarlo – ha fatto 150.000 morti, invece si può aspettare. Allora, se l’Italia ha un tasso di mortalità più alto di quello degli altri Paesi, evidentemente si è sbagliato qualcosa. La vigile attesa, che in molti casi era inerte attesa, è costata dei morti; così com’è costato dei morti l’avere di fatto impedito – come ha fatto il ministro Speranza, sia pure non vietandole formalmente, ma ponendo molti ostacoli – di fare le autopsie all’inizio della pandemia. Evidentemente, a lungo, le terapie non hanno potuto tenere conto di un fondamento della scienza medica da secoli, le autopsie, per capire cos’era successo nel corpo di coloro che erano deceduti. Non è stato fatto.

Abbiamo provvedimenti continuamente incoerenti, con contrasti e contraddizioni. Noi abbiamo presentato in Commissione un emendamento – è stato bocciato, avendo votato a favore solo noi di Fratelli d’Italia – che chiedeva una cosa molto europeista, e cioè che gli italiani avessero gli stessi diritti dei cittadini degli altri Paesi europei, ma addirittura extraeuropei. Va ricordato che chi ha fatto le due dosi da più di sei mesi, se è italiano ha perso il suo green pass, per cui non può più fare praticamente nulla, non può lavorare per moltissime categorie di persone, non può andare nei negozi, nei treni e così via; se però è straniero, per altri tre mesi può farlo. Ha senso questo? Dov’è la razionalità? Dov’è il profilo internazionale?

Ci sono altre contraddizioni incredibili: i donatori di sangue non vaccinati vengono addirittura sollecitati – così come tutti e naturalmente anche i vaccinati – a donare il sangue. Allora qual è il senso per cui non c’è problema se iniettano nelle mie vene il sangue di una persona non vaccinata, ma quella stessa persona non può salire sul mio stesso treno, perché chissà cosa combina, dopo aver fatto il tampone e, quindi, avendo dimostrato che non è contagiosa?

Ebbene, di fronte a questo noi votiamo contro il provvedimento in esame e chiediamo che il green passsia abolito e si faccia ciò che serve agli italiani: le terapie, l’aerazione delle scuole, un’opera di informazione e non di propaganda, perché la propaganda – non è informazione – ha indotto scetticismo in moltissimi italiani, ottenendo il risultato opposto: gli italiani non ci stanno ad essere presi per stupidi e noi stiamo dalla loro parte. (Applausi).

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