Intervento in Aula su un impegno assunto dal Governo con l’accoglimento di un ordine del giorno
Signor Presidente,
intervengo per sollecitare il Governo affinché adempia a un impegno assunto con l’accoglimento di un ordine del giorno.
Il 4 luglio dell’anno scorso, infatti, il Governo accolse un ordine del giorno a firma mia e della senatrice Thaler Ausserhofer che lo impegnava, tra le altre cose, a rendere noti entro il 31 luglio al Senato i meccanismi premiali previsti per il personale dell’Agenzia delle Entrate che ritenevo in quell’ordine del giorno (e ritengo tuttora) fossero alla base di molti comportamenti oppressivi e vessatori dell’Agenzia stessa nei confronti dei contribuenti.
Se tali meccanismi prevedono che basti una prima ipotesi di evasione fiscale o di irregolarità per accedere ai compensi, è chiaro che rappresentano un incentivo forte per questo personale a essere il più aggressivo possibile in prima istanza. In tal caso, la rendita per lo Stato non c’è – perché si spera che, se l’ingiunzione era infondata, il Cittadino non debba pagare – ma, nel frattempo, il Cittadino è sottoposto a un procedimento, a un atto aggressivo da parte dello Stato quando magari ha adempiuto a tutti i suoi doveri.
Il Governo ha preso l’impegno di comunicare al Senato questi dati entro il 31 luglio dell’anno scorso. Molto tempo è passato, il Governo è tuttora in carica e questo atto non soltanto è di ordinaria amministrazione, ma è un atto dovuto cui avrebbe dovuto già adempiere.
Chiedo pertanto a Lei, signor Presidente, di sollecitare il Governo ad adempiere a quanto si è impegnato a fare il 4 luglio scorso. L’ordine del giorno non fu accolto come raccomandazione ma in modo pieno dal Governo. Pertanto, visto che è stato accolto in Aula, il Governo deve adempiere a quanto si è impegnato a fare.