Astensione dell’Italia sulla mozione UNESCO: un voto osceno e vergognoso, che rinnova l’onta delle leggi razziali del 1938

Un atto di disprezzo della verità, della cultura e persino del Parlamento, che attribuisce radici dell’Ebraismo e del Cristianesimo a un Islam nato secoli dopo

Intervento in Aula

Signora Presidente, circa settantotto anni fa, in quest’Aula e nell’altro ramo del Parlamento, venivano approvate le leggi razziali: un’onta indelebile nella nostra Storia ma, almeno, allora si rispettarono le forme. Si consultò il Parlamento, sia pure un Parlamento quale poteva essere quello formato in un’epoca di dittatura. Qualcuno ebbe modo di esprimersi e qualcuno non votò. Certo, chi si astenne commise un atto di ignavia.

Questo stesso atto di ignavia è stato compiuto dal Governo italiano la settimana scorsa, quando si è astenuto in sede di votazione di una mozione, presentata al Consiglio dell’UNESCO, sul nome da utilizzare con riferimento al Monte del Tempio. Quel monte – per intendersi – dove ancora oggi sono visibili i gradini sui quali passavano Gesù e i suoi discepoli per salire a quello che era un tempio ebraico e non una moschea. Potrà sorprendere il Governo italiano, ma si trattava di un tempio ebraico, anche perché l’Islam è stato fondato quasi esattamente seicento anni dopo. Quel tempio ebraico non era uno qualsiasi, ma il centro – allora come oggi, come da più di duemila anni – della vita, del sentimento e della cultura ebraica. Ebbene, il nostro Governo, su una mozione di questo genere, si è coraggiosamente astenuto. L’ignavia è peggio della malvagità; e non c’è neanche, in questo caso, il risibile – a mio parere – pretesto di dire che anche altri Paesi europei hanno fatto lo stesso. Non è vero: altri Paesi europei hanno votato – conformemente alla dignità e alla verità storica e culturale – contro questa oscena mozione.

Sono d’accordo con quanto ha detto il senatore Giovanardi: questo non è solo un atto simbolico, ma un incoraggiamento ai terroristi e a coloro che vogliono cancellare con la violenza, con le bombe e con il sangue lo Stato ebraico, che – lo ricordo – è uno Stato delle Nazioni Unite prima dell’Italia. L’Italia è entrata nelle Nazioni Unite un po’ dopo, perché aveva qualcosa da farsi perdonare – quell’abisso che, evidentemente, il Governo vuole approfondire con questo voto, che è una vergogna assoluta.

È un voto – mi riallaccio a quanto ho detto all’inizio – espresso senza neanche rispettare le forme, cosa che neanche il regime fascista fece. Almeno il regime fascista sottopose la decisione al voto dell’Assemblea. Qui, invece, il Parlamento non è stato consultato, perché voglio sperare – anzi, sono certo – che questo obbrobrio non avrebbe ricevuto la maggioranza né in quest’Aula né nell’altro ramo del Parlamento. Il Governo, con un atto di disprezzo per la verità, per la cultura, per la religione di tantissimi italiani e per il Parlamento, ha deciso di mettere sotto i piedi tutto questo astenendosi su questa vergognosa mozione.

Chiedo quindi che il Governo venga a riferire su quanto accaduto. Sappiamo che è allergico a riferire, perché sono due anni e mezzo che aspetto una spiegazione dal Governo sul perché, sempre in sede di Nazioni Unite, votò contro un documento a favore della famiglie. Speriamo che questa volta faccia un’eccezione; ma, soprattutto, che ci si penta ufficialmente – e davanti a tutti – di questo osceno e vergognoso voto che rinnova l’onta delle leggi razziali del 1938.

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