“È imbarazzante la sudditanza mostrata dai personaggi del Governo nei confronti di Xi Jinping, di cui si dimentica sempre la carica più importante: Segretario Generale e capo della Commissione militare del Partito Comunista cinese, l’unico consentito, e solo successivamente e solo in quanto tale, presidente della Repubblica Popolare Cinese. Le esportazioni dell’Italia vanno al 75% verso i paesi democratici dell’Europa e del Nord America, ma il nostro governo, già responsabile della scandalosa posizione a favore del dittatore venezuelano, guarda caso filo-cinese, preferisce ignorare gli appelli di quei partner commerciali a favore della Cina, dove giunge solo il 3% dei nostri prodotti che vanno oltre confine. Giusto coltivare anche quel mercato, ma senza dimenticare che la Cina non è un paese a libero mercato, spesso non ha rispettato la proprietà intellettuale, cioè ha copiato i prodotti, e che quasi tutte le aziende italiane che “investono in Cina”, in realtà delocalizzano la produzione, cancellando posti di lavoro in Italia. Incomprensibile che la Cassa Depositi le finanzi.”
