Intervento in Aula sul lavoro svolto dal Parlamento italiano
Signor Presidente,
Lei ha fatto gli auguri all’Aula e ai Colleghi. Io La ringrazio personalmente e Le rivolgo gli auguri, così come ai Colleghi, di buone vacanze, ricordando che – contrariamente a quanto i giornali oggi scrivono – questo Parlamento lavora molto più degli altri.
Mi permetto di citare qualche dato – anche a conforto dei Colleghi, affinché vadano in vacanza a cuor leggero – nell’auspicio, che Ella stesso ha fatto, che questo periodo serva per lavorare con la necessaria lena alla ripresa.
Il Senato francese ha tenuto la sua ultima seduta il 25 luglio e riprenderà i lavori il 10 settembre. L’Assemblea Nazionale francese ha tenuto la sua ultima seduta il 25 luglio e riprenderà i lavori a settembre, in data che deve essere ancora stabilita. I deputati e i senatori francesi hanno un trattamento economico del 50 per cento superiore al nostro. I nostri alacri colleghi tedeschi hanno tenuto l’ultima seduta il 28 giugno e non sono ancora convocati per l’autunno perché ci sono le elezioni. Ma, se non sanno ancora se saranno eletti o rieletti, sanno già che l’anno prossimo le vacanze saranno dal 4 luglio all’8 settembre: 66 giorni rispetto ai 25 che stiamo per trascorrere noi. Hanno, inoltre, un trattamento economico che è più del doppio rispetto al nostro – così come i parlamentari europei, che avranno vacanze della stessa durata: dal 4 luglio al 9 settembre. La Camera dei Comuni del Regno Unito ha tenuto l’ultima seduta il 17 luglio e i loro lavori riprenderanno il 30 settembre. Anch’essi godono di un trattamento economico superiore al nostro.
Questo anche a informazione dei giornali che titolano oggi con una sorta di sdegno per le nostre vacanze. Comprendo i Direttori di questi giornali, che devono dettare faticosamente questi titoli dalle località di vacanza nelle quali si trovano, e speriamo che anche a loro siano utili questi giorni.