Nel corso della discussione nell’Aula del Senato sulla Legge comunitaria 2006, che recepisce anche la direttiva 85/2005 sul diritto d’asilo, è stato accolto un ordine del giorno presentato da Lucio Malan che impegna il Governo a porre in atto le misure necessarie a impedire che l’esercizio del diritto di restare in Italia durante l’esame della richiesta di asilo sia strumentalmente usato come mezzo per evitare l’espulsione.
“Aspettiamo al varco il Governo al momento del parere parlamentare sul decreto legislativo. Nella direttiva europea c’è la possibilità di inserire gli strumenti per evitare gli abusi. Saremo inesorabili se il Governo non li inserirà nel decreto attuativo, perché questo vorrebbe dire vanificare tutti gli sforzi fatti per limitare l’immigrazione clandestina. Ciò sarebbe gravissimo e irresponsabile, vista la quantità di sbarchi cui stiamo assistendo”.
Discussione e votazioni sull’articolo 12 della Legge comunitaria 2006, esaminato assieme alla Relazione sulla partecipazione dell’Italia all’Unione Europea
(Resoconto stenografico – estratti)
D’ANDREA, sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Signor Presidente, il testo 4 dell’emendamento 12.14, che tra l’altro è una riformulazione alla quale hanno partecipato colleghi di vario schieramento, sembra al Governo un punto di equilibrio soddisfacente. Quindi, siamo favorevoli all’approvazione di tale emendamento, così come risulta dal testo 4, con l’ulteriore modifica testé proposta dal relatore.
PRESIDENTE. Mi scusi, signor Sottosegretario, lei è quindi d’accordo con la formulazione integrativa proposta dal relatore?
D’ANDREA, sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Sì, l’integrazione del relatore si può accogliere. Se l’ordine del giorno presentato dal senatore Malan si concentra sulla parte dispositiva dell’ordine del giorno, cioè solo come un invito a porre in essere le misure che evitino che quanto riconosciuto attraverso l’emendamento 12.14, come riformulato, possa essere usato strumentalmente per fini esattamente contrari a quelli per i quali noi invece ammettiamo questa possibilità nella direttiva, il Governo è disposto ad accoglierlo. Credo che questo agevolerebbe una convergenza più ampia nel voto parlamentare, e ciò è particolarmente significativo per un emendamento di questo tipo.
MALAN. Esprimo un ringraziamento per i pareri sostanzialmente favorevoli al mio ordine del giorno, in particolare al dispositivo. Vorrei solo chiarire che l’ordine del giorno non si riferisce all’emendamento 12.14 ma all’insieme all’applicazione della direttiva.
PRESIDENTE. Questo è chiaro, senatore.
MALAN. È necessario che l’insieme dei benefìci dati con la direttiva non siano usati strumentalmente per poter rimanere nel nostro Paese, in mancanza di diritti di altro tipo.
PRESIDENTE. Sono d’accordo con Lei.
PRESIDENTE. Ricordo che il relatore e il Governo hanno espresso parere favorevole limitatamente al quarto punto del dispositivo dell’ordine del giorno G12.100, in cui si impegna il Governo «a porre in atto le misure necessarie a impedire che l’esercizio del diritto di cui all’articolo 7 della direttiva sia strumentalmente usato come mezzo per evitare l’espulsione» e che il senatore Malan ha convenuto al riguardo.
Pertanto, essendo stato accolto dal Governo, l’ordine del giorno G12.100 (testo 2) non verrà posto ai voti.
Testo dell’ordine del giorno
Il Senato,
in ordine al recepimento della direttiva 2005/85/CE, di cui all’articolo 12 della Legge Comunitaria 2006,
impegna il Governo
a porre in atto le misure necessarie a impedire che l’esercizio del diritto di cui all’articolo 7 della direttiva sia strumentalmente usato come mezzo per evitare l’espulsione.