Il ministro del regime iraniano che impicca i gay e tortura le donne è a Roma. Chi lo incontrerà? 

Dall’agenzia iraniana Tasnim news si apprende che il ministro degli esteri del regime iraniano Javad Zarif è a Roma, per incontrare nei prossimi giorni esponenti ufficiali dell’Italia e del Vaticano. Sono molto curioso di sapere quali politici italiani incontreranno l’esponente del regime di Teheran. Quali sostenitori del Ddl Zan renderanno onore al rappresentante del paese dove per il codice penale si impiccano ‘coloro che compiono atti sodomitici per la quarta volta in ruolo passivo’, mentre chi ha il ‘ruolo attivo’ si prende cento frustate. Sessanta frustate per uomini che si ‘baciano con lussuria. Per gli atti di lesbismo cento frustate le prime volte ed esecuzione alla quarta. Lo stesso Zarif, il 12 giugno 2019, rispondendo al settimanale tedesco Bild che gli chiedeva delle esecuzioni per omosessualità, rispondeva: ‘La nostra società ha principi morali e noi viviamo secondo quei principi.’

Qualcuno di coloro che in questi giorni hanno doverosamente ribadito il diritto di Israele ad esistere e a difendersi renderà omaggio a chi rappresenta il Governo che promette la cancellazione dallo Stato ebraico, in quanto ‘cancro da estirpare’?

Qualcuno di coloro che rispettano con il bilancino le ‘quote rosa’ incontrerà l’esponente del governo che impone l’obbligo del velo forzato e che – secondo Amnesty – continua ‘a sottoporre milioni di donne e ragazze a molestie quotidiane e ad aggressioni violente equivalenti a torture’, che mantiene legali ‘la violenza domestica, lo stupro coniugale, il matrimonio precoce e forzato’, dove le ragazze possono legalmente essere sposate a 13 anni e anche prima, se c’è il consenso del tribunale.

Ringrazio Nessuno Tocchi Caino e il Global Committee per aver lanciato l’allarme su questa inquietante visita.

 

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