Il PD dà la possibilità di votare alle primarie a 16 anni: il sedicenne può decidere chi si candida a governare il Paese ma non può guidare un’automobile

Il provvedimento discrimina le famiglie che hanno determinate possibilità da quelle che non le hanno. Inoltre, chi ha già una patente può guidare qualunque cosa, mentre chi la conseguirà fra sette mesi, con corsi ed esami più accurati, potrà guidare solo macchinette – se qualcuno gliele compra

Intervento in Aula sulla sicurezza stradale – illustrazione degli emendamenti presentati all’articolo 5

Signor Presidente,

cercherò di essere sintetico perché le motivazioni sono molte.

L’articolo in esame – combinato con l’articolo che tratta lo stesso argomento del decreto‑legge che purtroppo, inopinatamente (non potevamo prevederlo), ha tagliato fuori molti degli emendamenti che sono stati presentati – introduce la norma per cui, per i primi tre anni dal conseguimento della patente, non si possono guidare veicoli al di sopra di una certa potenza.

Il primo e principale vizio di questo articolo, come ha già molto ben detto nella discussione generale il senatore Cicolani, è quello di presumere – anzi, di dare per scontato – che la famiglia media italiana, al conseguimento della patente di un giovane, abbia automaticamente la possibilità di acquistare un’auto apposta per lui. Siccome la realtà della maggior parte delle famiglie italiane non è questa, e lo sottolineo, in questo modo obblighiamo le famiglie all’acquisto di un’auto apposta per il neopatentato; diversamente, il neopatentato nella maggior parte dei casi dovrà rimandare il tempo in cui potrà guidare, sia pure solo ogni tanto, al compimento dei 21 anni.

Dunque, spossesseremo chi avrà meno di 21 anni della possibilità di guidare, a meno che i genitori in casa non abbiano già una delle pochissime auto che, con la potenza pur aumentata dall’emendamento presentato dal Governo, sarà possibile guidare. Il Ministro, in un colloquio privato, ha detto che la “500” è inclusa: ho motivo di credere che lo dica fondatamente, ma i dati che io trovo sui giornali specializzati dicono che, facendo il semplice rapporto tra potenza in kilowatt e la massa di questi veicoli, si ha una potenza da poco a un po’ più di poco superiore ai 55 kilowatt per tonnellata, per cui la maggior parte dei modelli non può essere guidata.

Allora, se un diciottenne ha la fortuna di avere dei genitori che hanno la possibilità di acquistare un veicolo apposta per lui o che hanno già in casa un’automobile che rientra in quei pochissimi modelli che può guidare (in altre parole, non una nuova “500”, non una buona parte delle “Punto”, non una “Stilo”, non la maggiore parte delle Lancia “Y”: devo parlare di modelli perché questa è la realtà, e parlo solo di auto italiane), guiderà; negli altri casi, se cioè non ha la possibilità di avere un’auto sua o se in famiglia non c’è già un’auto che possa guidare, di fatto l’autorizzazione a guidare di fatto non potrà esercitarla a 18 anni ma solo a 21.

Il Partito Democratico dà la possibilità di votare alle elezioni primarie a 16 anni, il sedicenne può decidere chi si candida, quanto meno, a guidare il Paese, ma non può guidare un’automobile: mi sembra esagerato. Allora, capisco la prudenza ma, come ho già detto ieri, si tratta di norme elaborate con il massimo delle buone intenzioni che, però, nei fatti discriminano le famiglie che hanno determinate possibilità da quelle che non le hanno.

La norma che fa entrare in vigore questo limite a partire dalle patenti conseguite sei mesi dopo l’entrata in vigore della legge ha, poi, la seguente conseguenza: coloro che hanno già conseguito la parente oggi – con un esame e con un addestramento che non è aggiornato, dunque non è reso più severo e accurato dalle norme che il disegno di legge in esame introduce – cioè chi ha una patente che dovrebbe essere meno valida può guidare qualunque automobile; chi invece la conseguirà fra sette mesi, cioè con corsi ed esami più accurati, potrà guidare solo le macchinette, possibilmente se qualcuno gliele compra.

Votazione dell’emendamento 5.500/1, presentato dal senatore Malan: il Senato non approva.

Votazione dell’emendamento 5.500/2, presentato dal senatore Malan: il Senato non approva.

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