Immigrazione e cittadinanza

Parlamento24_Riforma cittadinanza18/01/2016. IlSole24Ore, ‘Parlamento 24’ – Nella rubrica “Faccia a Faccia”, Doris Lo Moro (Pd) e Lucio Malan (Forza Italia) parlano delle nuove norme sulla cittadinanza in discussione al Senato e sulle novità in materia di ius sanguinis e ius culturae.

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Tweet_Discussione commissione Senato02/12/2015. Cittadinanza.biz: “Riforma della Cittadinanza: pregiudiziali respinte, si apre la discussione al Senato”

Il senatore Malan (FI-PdL) aveva fatto notare come la riforma discriminasse quei stranieri nati in Italia con età superiore ai 20 anni, ai quali si applicherebbe la normativa oggi vigente e meno di favore rispetto agli stranieri che hanno meno di 20 anni, i quali si vedrebbero avvantaggiati dalla nuova normativa.

Inoltre, aveva rilevato come la normativa discriminasse i cittadini di Stati appartenenti alla Unione Europea, che non potrebbero beneficiarne – visto che beneficerebbero della nuova fattispecie di acquisto della cittadinanza per nascita solo i cittadini di Stati non appartenenti all’Unione Europea. Da parte sua indicava come, “senza modificare la normativa vigente, sarebbe preferibile accelerare l’iter amministrativo per il riconoscimento della cittadinanza italiana”, che oggi dura anni.

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  • “Oggi, passati dieci anni di residenza (che sono parecchi) inizia una trafila burocratica dai tempi del tutti incerti, anche di diversi anni. Propongo che si possa presentare la documentazione fino a due anni prima, in modo che lo Stato – che giustamente chiede agli immigrati di conformarsi alle nostre leggi – rispetti esso per primo i termini che ha dato. E’ un piccolo passo per rendere più civile e ordinato questo fenomeno”.
  • Devono diventare Italiani coloro che lo vogliono, non chiunque abbia trascorso dieci anni da noi. Però, chi ha i requisiti non deve aspettare anni”.
  • “È bene mantenere controlli efficaci, ma non deve essere la burocrazia ad allungare il percorso”.
  • “Penso che cinque anni per la cittadinanza siano troppo pochi, ma occorre dare un termine certo alle procedure che oggi portano a molto più di dieci anni. Così come è innegabile che occorre una soluzione per i giovani nati in Italia che, al diciottesimo compleanno, devono chiedere il permesso di soggiorno. E credo sia importante richiedere a chi vuole diventare Italiano, anche per matrimonio, di conoscere la nostra lingua e condividere i principi fondamentali della Costituzione”.
  • “Ritengo coerente con il quadro delle nostre leggi che il voto, amministrativo o politico, venga esercitato solo dai cittadini italiani”.
  • “L’appello del Capo dello Stato va pienamente condiviso. Tutti devono rispettare le leggi, i diritti di ciascuno vanno garantiti. L’integrazione e’ necessaria e non puo’ che avvenire nella condivisione di questi principi”.
  • “La UE ci criticava perché troppo severi con immigrati, ora siamo criticati perché dovremmo esserlo di più: ci vuole una riforma”. – “L’arrivo di coloro che fuggono dal Nord Africa non è un problema italiano, è un problema europeo”.
  • “Ricordare che gli immigrati sono persone, e dunque non possiamo pensare solo ad aspetti di ordine pubblico o economico”.
  • “Vanno perseguiti con decisione coloro che violano le leggi sull’immigrazione, coloro che sfruttano il lavoro degli stranieri, e chi usa la violenza – quale che sia la sua nazionalità. Va rassicurata la popolazione e vanno tutelati i diritti di tutti. E’ questa l’unica soluzione di un Paese basato sullo Stato di diritto. La legalità deve essere una condizione permanente”. – “Oltre al rigore, occorre anche trovare i modi migliori per selezionare gli aspiranti immigrati e per favorirne l’integrazione”.
  • “Credo che, in tema di regolazione dell’immigrazione e di integrazione degli immigrati, vada fatto ogni sforzo per conciliare l’irrinunciabile rispetto dei diritti di coloro che desiderano entrare in Italia con l’esigenza di dare regole al loro ingresso, anche a tutela di coloro che vogliono lavorare e vivere in Italia”.
  • “Non possiamo pensare che la situazione delle richieste d’asilo sia la stessa di quando fu scritta la Costituzione. Oggi arrivano milioni di persone, e l’asilo può essere una scorciatoia per chi vuole arrivare in Italia senza averne i titoli”.
  • “La direttiva 38/2004 sul soggiorno di cittadini della UE in altri Paesi membri va applicata: occorre espellere gli stranieri, anche comunitari, che non dimostrino di avere mezzi di sussistenza adeguati”.
  • “Lo studio della Banca d’Italia dedicato al fenomeno dell’immigrazione e contenuto nel rapporto sulle economie regionali del 2008 conferma che, se l’inserimento avviene in modo ragionevole, l’immigrazione è un beneficio per la nostra economia e, a quanto pare, anche per i nostri lavoratori. Per questo motivo, occorre approcciarsi al problema in maniera seria e non emozionale, tenendo presente i costi anche sociali portati dall’immigrazione”.
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