di Andrea Barcariol
Lucio Malan, senatore di Forza Italia, in piazza sabato a Roma per il Family Day, affronta il tema proposto dal direttore di IntelligoNews in riferimento alla manifestazione di sabato scorso a Roma, in attesa che il voto sul Ddl Cirinnà sbarchi in Senato.
Un milione di persone in piazza a San Giovanni contro le unioni civili. Che segnale è?
«Un milione di persone, che si radunano senza l’appoggio di partiti e nonostante un silenzio quasi tombale dei mass media, è un segnale fortissimo del sentire della maggioranza degli Italiani».
Il Governo Renzi terrà contro di questa manifestazione o tirerà dritto sul ddl Cirinnà?
«Spero, per il bene dell’Italia, che il Governo e la Maggioranza Pd-M5S che porta avanti il ddl Cirinnà capiscano che gli Italiani non sono fessi, e sono contrari alle nozze e alle adozioni gay anche se mascherate come unioni civili e stepchild adoption».
Giovanardi afferma che il 70% degli Italiani è contrario al ddl Cirinnà. Concorda su questa percentuale?
«Quando si parla di adozioni, che il ddl Cirinnà contiene alla grande, tutti i sondaggi riportano cifre del genere ».
C’è stata una polemica da parte di alcuni politici perché non hanno avuto i posti sul palco. Cosa ne pensa?
«È stata una buona cosa non avere insegne politiche, perché ha permesso a tutti coloro che difendono la famiglia di essere presenti senza remore e, tra questi, molti mi hanno detto di essere elettori del PD».
Il segretario generale della CEI, Mons. Galantino, è stato freddo sulla manifestazione. Esistono due Chiese su questo argomento?
«Da non cattolico, valdese, non mi permetto di intromettermi, ma la parola ‘Chiesa’ indica l’assemblea di credenti e in tanti – senza cariche ecclesiastiche, cattolici, evangelici, ortodossi e anche non credenti – si sono assunti l’onere e le responsabilità di esserci».