“Il governo deve spiegare la sua posizione nei confronti dei continui segnali di guerra da parte dell’Iran. Nel giro di poche ore abbiamo assistito al lancio di un missile iraniano contro Israele e oggi alla dichiarazione del capo dell’aeronautica iraniana Aziz Nasirzadeh in cui afferma che i suoi uomini sono impazienti di combattere per eliminare Israele dalla faccia della terra. Non si tratta purtroppo di novità poiché le promesse di una guerra per distruggere Israele sono da anni una costante del regime di Teheran, a cominciare dal suo leader, la guida suprema Ali Khamenei, che – ad esempio – nel marzo scorso ha dichiarato che tra 25 anni lo stato ebraico non esisterà più. Quasi ogni settimana ci sono sue minacciose dichiarazione contro l’intero occidente, termine che evidentemente include l’Italia, per non parlare della sua definizione della ‘razza europea’, come barbara, incline all’assassinio e alla violenza sulle donne.
Il governo italiano non può far finta di nulla di fronte a questo, e invece il presidente del Consiglio Conte ha incontrato il presidente iraniano Rouhani – che ha definito Israele ‘un tumore’ – in settembre, il ministro degli esteri Moavero Milanesi ha incontrato il suo omologo Mohammad Zarif e, in giugno, appena insediato, addirittura Kamal Kharrazi, il presidente del consiglio strategico dello stesso Alì Khamenei. Da tali incontri non è mai trapelata alcuna presa di posizione italiana, neppure velata, nei confronti delle minacce di guerra del regime di Teheran, del suo noto e dichiarato sostegno ai terroristi di Hezbollah, e tanto meno della sistematica violazione dei diritti delle donne e degli omosessuali o della persecuzione dei cristiani.
Questa accondiscendenza è molto preoccupante, anche perché le minacce di guerra dell’Iran non riguardano solo Israele, ma possono avere conseguenze gravissime a livello mondiale e non sono mancate dichiarazioni da parte di capi militari iraniani sulla capacità dei loro missili di colpire obiettivi europei.”