OSTAGGI LIBIA. MALAN (FI): PAGATO RISCATTO? GOVERNO RIFERISCA A CAMERE

“Dalle parole del Capo dei Servizi segreti libici, con i quali si suppone l’Italia collabori ogni giorno, emergerebbe che il ministro Gentiloni ha mentito al Parlamento e, dunque, l’Italia avrebbe finanziato il cosiddetto ‘Stato islamico’ attraverso il pagamento di riscatti. Una somma di ben 13 milioni di euro, che il Governo italiano avrebbe messo in campo per ottenere la liberazione dei due tecnici della Bonatti rapiti e la restituzione dei corpi dei loro due colleghi uccisi. Una parte di questi soldi sarebbe finita nelle mani dell’Isis.

Ricordiamo benissimo le parole del ministro Gentiloni in Parlamento: negò il pagamento del riscatto e qualsiasi collegamento tra il rapimento dei quattro connazionali e l’Isis. Ora apprendiamo una versione completamente diversa. O il capo degli 007 libici è un visionario, al quale pure l’azione italiana in Libia si appoggia, oppure il Governo italiano ha commesso e negato atti gravissimi. Con 13 milioni, gli assassini dello ‘Stato islamico’ possono comprarsi circa 30mila kalashnikov: di che cambiare le sorti di un fronte di guerra. Mentre alle nostre Forze Armate si lesinano gli spiccioli persino sulla manutenzione.

Su cose come queste non si può scherzare, e neppure mettere avanti il pur comprensibile intento di liberare dei connazionali. Quanti morti rischia di costare una simile operazione? Renzi e Gentiloni vengano in Parlamento e chiariscano subito”.

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