“Il Ministro Alfano fa bene a non suscitare allarmismo, ma non può negare il pericolo che c’è. La frase trovata a Sirte che parla di ‘punto di partenza per Roma’ aveva chiaramente il senso di passare dalla conquista di Sirte, che era una Capitale ai tempi di Gheddafi, all’attacco alla nostra Capitale. Che i barconi partano da Sirte o da altrove conta poco. Del resto, lo stesso Alfano parla di pericolo di radicalizzazione di mussulmani nelle carceri. E da dove vengono costoro? Certo non dalla Svizzera. Anche il COPASIR ha ammonito sul pericolo. Perché sottovalutare questo scenario? Il terrorismo del cosiddetto ‘Stato islamico’ è liquido, e muove risorse e uomini da un posto all’altro.
Sono indispensabili chiarimenti, ad esempio, sulla dichiarazione del Capo dei Servizi segreti della Libia, che ha parlato prima del pagamento di un riscatto – pari a 13 milioni di euro – da parte del Governo italiano per la liberazione dei quattro operai della Bonatti rapiti nel Paese nordafricano, e poi ha smentito. Aveva detto bugie prima o le dice ora? È importante saperlo, vista la sua stretta collaborazione con i Servizi italiani”.