Punta l’indice sul “meraviglioso mondo di Matteo”. Che, per certi aspetti, accosta allo ‘Zang Tumb Tumb’ dei futuristi ma in chiave negativa, mutuandolo nel ‘Bla bla bla’. Esercizio nel quale si applica Lucio Malan, senatore di Fi che a Intelligonews spiega come e dove stanno i numeri a Palazzo Madama – al di là delle certezze del ministro Boschi. E non stanno dalla parte del PD, come il “pallottoliere azzurro” dimostra. Quanto all’incontro Renzi-Berlusconi…
Senatore Malan, facciamo il gioco del pallottoliere. Il Ministro Boschi dice che, se Fi dovesse sfilarsi, i voti al Senato la Maggioranza li ha comunque. Ci sono o no questi voti?
«Al Senato i numeri sono peggiori rispetto alla Camera per i riformisti a parole del PD, perché FI ne ha sempre 60 come alla Camera, solo che al Senato contano doppio perché sono 60 su 315. Alla Camera, in diverse votazioni la riforma della legge elettorale ha tenuto per 20 voti; essendo quelli di FI 60, è palese che siamo stati decisivi. Al Senato i numeri sono più grandi per FI e più piccoli per il PD perché, non avendo il premio di maggioranza, sono poco più di 100 su 315 – quindi i margini sono molto inferiori. Se si conosce la matematica quanto i fondamenti della Costituzione democratica, le conseguenze possono essere queste».
Ma, allora, da dove deriva la sicurezza del Ministro Boschi e dei big dem?
«Fa parte del modo di agire renziano: fare le cose per farle, non per farle bene; meglio ancora dire che le cose si fanno anche se poi non si faranno. E’ un approccio neo-futurista, dove però la parola prende il posto dell’azione. Siamo passati dal ‘Zang, Tumb, Tumb’ al ‘Bla, bla, bla’».
Non sarà che Renzi vi bypassa contando sull’asse centrista? E’ sufficiente quando, poi, ci sono 25 senatori dem che propongono modifiche sostanziali al progetto del Premier?
«Intanto, vediamo se i centristi saranno così obbedienti nei confronti del PD, che vuole un Senato ‘Ancizzato’ al servizio di Renzi. Vedremo se saranno così obbedienti in un Senato dove, oltretutto, loro non avrebbero neanche un rappresentante. Quanto ai senatori dissidenti del PD, a me sembra che facciano sul serio».
Dica la verità: FI la vota o no la riforma del Senato?
«Noi vogliamo votare la riforma del Senato – ma una riforma seria, non la parodia renziana. Come abbiamo fatto nel 2005 e nel 2011, anche nel 2014 siamo pronti a votare le riforme, ma non col prendere o lasciare. Ho l’impressione che Renzi voglia farsela bocciare per poi dire che i parrucconi e i conservatori lo hanno bloccato. E, siccome lui cerca di far credere che si trovano 100 miliardi riformando ma non abolendo una cosa che ha un costo netto di 300 milioni, userà questo refrain per dire che, siccome gli mettono i bastoni fra le ruote, allora non ci sono le coperture per gli 80 euro in più in busta paga, le risorse per il taglio dell’Irap… cioè per fare il meraviglioso mondo di Matteo».
Ci sarà o no l’incontro Berlusconi-Renzi entro giovedì? E sarà solo sulle riforme o nel piatto c’è altro?
«Francamente non so se e quando ci sarà. Se l’incontro serve a sbloccare una situazione dove Renzi tenta di affossare le riforme fingendo di volerle fare, allora Berlusconi – con il suo enorme senso di responsabilità che lo fa giganteggiare rispetto agli omuncoli che ci sono dall’altra parte – allora penso che lo farà».
Cecconi (M5S) a Intelligonews parla di pantomima tra FI e PD, sostenendo che ora state litigando ma è tutto un bluff perché uno regge l’altro. Cosa risponde?
«Cecconi fa il suo mestiere: diche che gli altri sono brutti, sporchi e cattivi e solo i grillini sono buoni. Intanto, il presidente del Senato è stato eletto con un’alleanza Sinistra-grillini e non certo Sinistra-centrodestra».
Come commenta il fuori-onda di Toti?
«Inopportuno, perché sono stati carpiti dialoghi privati seppure fatti in un contesto pubblico. E’ come origliare alla porta. E’ successo anche all’ex presidente della Camera Violante, e pure a Fini. Detto questo, contano le affermazioni pubbliche – che, peraltro, non sono in contrasto con le parole dette».