CORRUZIONE. MALAN (PdL): VIGILARE SU PATRIMONI PIÙ CHE COMMINARE PENE SPETTACOLARI

Lucio Malan, relatore a Palazzo Madama del ddl anti-corruzione, nel commentare l’intervista nella quale il Ministro della Gioventù propone l’incandidabilità a vita per i politici condannati in via definitiva per reati commessi nel corso del loro mandato, ha dichiarato:

“Nel Paese che vuole il PdL, non si possono accettare corrotti e corruttori nelle cariche pubbliche. E su questo, prima ancora di quelle di Giorgia Meloni, ci sono state le parole chiarissime di Silvio Berlusconi e di Franco Frattini.

Però, più che le pene spettacolari e forse incostituzionali, occorre poter individuare chi si arricchisce disonestamente a danno del Contribuente. Credo, per esempio, che si potrebbe valorizzare la dichiarazione patrimoniale, già oggi obbligatoria per i parlamentari, ed estenderla a determinati dirigenti pubblici. Andrebbe dichiarata non solo la consistenza del patrimonio, ma anche la sua origine – compresi beni a disposizione anche se non intestati.

Con i compensi legali di un dirigente o di un senatore si sta bene, ma non si diventa ricchi. I cittadini equilibrati accettano che uno sia ben pagato se ha responsabilità, ma non accettano che poi uno rubi. Io la penso come loro”.

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on email