ABORTO. MALAN (FI): PREOCCUPANTE M5S CHE CENSURA LE IDEE

“La rimozione del manifesto anti-aborto di Pro Vita è un nuovo preoccupante episodio di censura ideologica attuata da amministrazioni comunali del M5S. Poche settimane fa, a Torino, un assessore aveva revocato l’autorizzazione alla manifestazione con il Bus della Libertà unicamente perché aveva scoperto che i propositi dei promotori della manifestazione – difendere i bambini dall’indottrinamento gender – non gli andavano a genio. Va ricordato a quei signori che la libertà di espressione è garantita dalla Costituzione e appartiene ai singoli cittadini, e non è di proprietà di chi governa, né le città né lo Stato. Sarebbe altrettanto grave e inaccettabile rimuovere manifesti e impedire eventi che esprimessero idee opposte a quelle di Pro Vita o delle altre organizzazioni a difesa della famiglia.

Nel caso dell’affissione di Roma, poi, andrebbe ricordato ai censori che il contenuto rispecchia l’articolo 1 della legge 194 del 1978 – proprio quella che consente l’aborto in Italia. Tale articolo, infatti, ‘tutela la vita umana dal suo inizio’, afferma che ‘l’interruzione volontaria della gravidanza non è mezzo per il controllo delle nascite’ e che Stato, Regioni ed enti locali ‘promuovono iniziative necessarie per evitare che l’aborto sia usato ai fini della limitazione delle nascite’. Il manifesto di Pro Vita non chiede di cambiare la legge, cosa che sarebbe comunque legittima, ma fa ciò che sarebbe compito anche dell’amministrazione romana: spiegare che l’aborto non è un metodo accettabile per limitare le nascite. Ma è proprio Roma Capitale che mette in atto la censura. Si spera che, alla base di questi atti inaccettabili, ci sia più ignoranza – alla quale c’è rimedio, se si studia – che vocazione totalitaria, che è più difficile da rimuovere”.

Torna in alto