LIBERTÀ RELIGIOSA. MALAN (PdL): OCCORRE LEGGE ADATTA AI TEMPI

“Le polemiche sull’insegnamento della religione a scuola dimostrano che la libertà religiosa in Italia non può più essere regolata da una legge del 1929 e da un regio decreto del 1930, quando le minoranze più grandi erano qualche decina di migliaia di ebrei e di valdesi, il cattolicesimo era religione di Stato e c’era il regime fascista.

Nelle scorse legislature, il primo Governo Prodi, il secondo Governo Berlusconi, vari parlamentari come l’On. Spini e me, hanno presentato proposte molto simili fra di loro che hanno anche fatto qualche passo in Parlamento. Ora siamo nella paradossale situazione che una legge di epoca fascista può essere ritenuta da alcuni troppo permissiva, perché consente ai ‘padri di famiglia professanti un culto diverso dalla religione dello Stato’ di ‘ottenere che sia messo a loro disposizione qualche locale scolastico per l’insegnamento religioso dei loro figli’, senza le cautele contenute nella proposta dell’On. Adolfo Urso.

Ma sono soprattutto le minoranze religiose storiche, vittime in passato di gravi persecuzioni, che non si avvalgono di quella facoltà e chiedono invece il superamento di queste norme che qualificano le loro fedi con l’umiliante definizione di ‘culti ammessi’: gli ebrei – presenti nella penisola fin da prima del cristianesimo – e i valdesi, in Italia da oltre ottocento anni”.

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