“Il decreto Bersani-Vis-Co-op è una miniera di brutte sorprese. Le finte liberalizzazioni servono solo a regalare alle Coop il business dei farmaci e a deviare l’attenzione da misure vessatorie di ogni genere, spesso incostituzionali – o perché del tutte prive dei requisiti del decreto-legge, o perché invadono competenze regionali o perché retroattive. Le misure di buon senso si sentono come le particelle di sodio nella pubblicità di una nota acqua minerale: sperdute e solitarie.
C’è di tutto: la possibilità di mettere le multe per divieto di sosta con la prova fotografica (art. 12), inquietanti poteri arbitrari, vaghi e senza controllo al garante per la concorrenza (art. 14), privilegi contabili per il sindaco Veltroni (art. 16), stangate fiscali varie anche retroattive (art. 36, commi 22-24) anche sui lavoratori ultracinquantenni di aziende in crisi incentivati all’esodo (comma 26).
Vi sono pesanti tagli in settori sui quali la Sinistra in campagna elettorale piangeva miseria e prometteva maggiori risorse: 55 milioni alla scuola, 51 milioni ai Vigili del Fuoco, 27 milioni all’amministrazione penitenziaria, 49 milioni alla giustizia. Mano particolarmente pesante su Forze dell’Ordine e Forze Armate: tagli di 203 milioni alla polizia e 82 ai carabinieri, 91 milioni all’ammodernamento delle Forze Armate, 149 al loro addestramento, e addirittura 1 miliardo in meno per i loro mezzi operativi e strumentali (art. 25).
Quanto alle misure del Governo Berlusconi per contenere la spesa degli enti locali, quelle che secondo la Sinistra avrebbero fatto tagliare le mense scolastiche e spegnere i lampioni, vengono rese più severe e vengono inasprite le sanzioni per chi non le rispetta.
Dulcis in fundo, è il caso di dirlo, dolci e cioccolato aumentano del dieci per cento”.